"Un’altra Ravenna a colpi di mouse"

Elisa Lanconelli ripensa la città con le sue illustrazioni digitali: "Vorrei replicare il mio progetto in altre città"

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I ravennati più attenti avranno già avuto modo di notare i disegni digitali, realizzati dell’artista lughese 29enne Elisa Lanconelli, sulle fotografie di luoghi e monumenti di Ravenna.

Il risultato è sorprendente perché uno spazio noto e familiare, come può essere piazza del Popolo o la basilica di Sant’Apollinare Nuovo, può essere visto con occhi diversi ed è così in grado di regalare nuove emozioni.

A restare per primo ‘catturato’ da questa felice fusione di disegno e fotografia è stato l’assessore comunale al Turismo Giacomo Costantini.

Lanconelli, ‘potere’ di Instagram che fa nascere nuove collaborazioni…

"Sì, è una bella ‘vetrina’ per far conoscere i propri lavori. Sono molto felice di prendere parte al progetto #FindYourInspiration per fare scoprire Ravenna a chi la conosce poco a o a chi invece la conosce principalmente per i mosaici, perché anche gli angoli più nascosti sono interessanti".

Quante opere si è divertita a creare?

"In tutto, tredici. Alcune di queste saranno pubblicate prossimamente, ma entro la scadenza del 25 marzo, il ‘Dantedì’, la giornata dedicata a Dante Alighieri. Tutto è iniziato con quella degli auguri di Natale, dove ho immaginato il Sommo Poeta che scrive in piazza del Popolo, trasformata in libro, E uscimmo a rivedere le stelle. Un messaggio di speranza in un momento così difficile come quello della pandemia. Tra gli estimatori anche il presidente della Regione Bonaccini che l’ha ripostata sui social".

Può svelare qualcosa dei prossimi disegni digitali dedicati a Ravenna?

"Dopo aver cominciato con i monumenti più noti, quali le basiliche di San Vitale e di Sant’Apollinare Nuovo, il battistero Neoniano, nei prossimi ci sarà spazio per scorci meno noti come la Pialassa che ha ispirato Dante, su un simbolo di rinascita come la pigna o per la storia romantica di Lord Bryon".

Come le è venuta questa idea di unire il disegno e la fotografia?

"Sin da piccola ho sempre disegnato per passione. Nel tempo, fotografare è stata un’evoluzione naturale. Poi ho cominciato a fantasticare guardando immagini di città su Instagram. Le foto non sono necessariamente le mie, che di base sono una ritrattista, per cui ho iniziato a chiedere il permesso di elaborarle ai colleghi".

Così, è nata l’originale foto del Colosseo ‘utilizzato’ come se fosse un piatto di spaghetti…

"A ispirarmi è stata la celebre frase di Alberto Sordi nel film Un americano a Roma: ’M’hai provocato e io me te magno!’".

Come fotografa ritrattista, invece, che cosa le piace cogliere?

"Mi piace fare scatti a sorpresa, per cogliere le espressioni spontanee di chi ho davanti. Adoro avere a che fare con le persone".

Nel suo curriculum c’è anche una laurea in ingegneria edile. L’ha messa nel cassetto?

"Sì, la mia strada è questa. Però, il mio percorso di studi mi ha molto aiutato nel diventare quello che sono perché mi ha regalato un metodo. Poi, per carattere sono una razionale, pragmatica e schematica che, in certi momenti, ama andare fuori dagli schemi".

L’estate scorsa, nel post lockdown, ha lavorato al progetto ‘So.la.tia’. Di che cosa si tratta?

"Nel mio smarrimento legato al momento, mi è venuta in mente una frase di Montessori: ’Gli alberi, per resistere alle tempeste, devono avere delle radici’. Così, sono andata alla ricerca delle mie radici e ho voluto raccontare come bagnini, ristoratori, albergatori, hanno ricominciato a lavorare con il sorriso sulle labbra".

Guardando al futuro, cosa sogna?

"Vorrei poter replicare, in collaborazione con altri fotografi, il progetto sviluppato a Ravenna in altre città italiane. Credo che sia una forma efficace di comunicazione".

Roberta Bezzi