MONIA SAVIOLI
Cronaca

Sos da Traversara: “Azioni urgenti sul Lamone. Stanno sbagliando i lavori”

L’appello del comitato nato dopo l’alluvione, che oggi incontra il sindaco "Cantiere aperto a valle dell’argine, ma la parte più erosa è a monte"

Ravenna, 4 novembre 2024 – L’Associazione di Traversara “Progetto futuro sicuro“, evoluzione del comitato alluvionati, al momento non ancora riconosciuta, continua a chiedere interventi. In attesa degli aggiornamenti settimanali che il sindaco Matteo Giacomoni darà alle 18,30 di oggi nei consueti incontri con la popolazione di Traversara, l’associazione guidata da Gianluca Sardelli sottolinea la necessità di "azioni tempestive sull’argine del Lamone all’inizio di via Entirate e di un piano di emergenza finalizzato – spiega – a effettuare rotte controllate per scongiurare altre alluvioni a Traversara e dintorni".

Alluvione a Traversara, l'Sos del comitato
Alluvione a Traversara, l'Sos del comitato

Le richieste sono state inoltrate via pec ad un lungo elenco di enti, Protezione Civile Emilia-Romagna, Ministero per la Protezione Civile e le politiche del mare, Presidenza della Regione, presidenza della Provincia, Comune e Prefettura. La missiva più recente risale ad un paio di giorni fa, quando Sardelli ha deciso di coinvolgere anche la direttrice dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, Rita Nicolini.

"Desideriamo farle presente una criticità che Traversara sta vivendo circa le condizioni dell’argine sinistro del Fiume Lamone – esordisce Sardelli che arriva subito al punto. "Nel terzo cantiere avviato per la sistemazione dell’argine a lato valle della rottura, su via Entirate, in località Borghetto Traversara, l’impresa incaricata ha iniziato a operare nella parte più a valle dell’argine, sebbene la parte più erosa sia quella a monte, verso l’inizio della via Entirate, a pochi metri dal ponte della Pungela. Proprio di fronte all’abitato di Traversara, all’inizio della via, l’argine è fortemente pregiudicato sia internamente che esternamente e la parte residua del rivale è imbibita di acqua. Il Comitato chiede quindi di far presto – continua, "poiché alla prossima piena l’argine suddetto potrebbe collassare e prodursi un’altra rotta proprio davanti all’abitato". Nella lettera, viene denunciata anche la situazione legata ai tappi di legna, che l’associazione considera una concausa del disastro dello scorso 19 settembre.

"Quei tappi sono ancora presenti nell’alveo e non sono stati rimossi – precisa Sardelli. "A circa 200 metri dal ponte pedonale è presente una rigogliosa vegetazione all’interno del fiume, con tanto di alberi d’alto fusto, i quali, in caso di piena limitano la portata idraulica del fiume fino al 50%. Occorre quindi agire in modo tempestivo".