REDAZIONE RAVENNA

Un ’filo’ contro i tumori. Un percorso semplificato per circa 200 pazienti

Grazie a un progetto sperimentale partito da un anno e mezzo. I medici di base inviano i casi molto sospetti direttamente a Oncologia. Il primario Tamberi: "Accessi al Pronto soccorso calati del 20%". .

Il dottor Tamberi e la sua équipe

Il dottor Tamberi e la sua équipe

Il progetto si chiama ’Arianna’, come la principessa che nel mito permette all’eroe Teseo di districarsi nel labirinto del minotauro grazie a un gomitolo di lana. Un filo che non solo lo guida all’esterno, ma che è anche prova tangibile di supporto e vicinanza in una battaglia che lui deve combattere da solo.

Quel filo, nel progetto sperimentale, è il percorso sanitario per curare un tumore: una guida tra visite ed esami che aiuta il paziente a districarsi in un momento difficile e gli operatori a prenderlo in carico nel modo giusto, ossia il più velocemente possibile. Nato due anni fa per la nostra provincia, ’Arianna’ vede collaborare Ordine dei medici, medici di base, direzione sanitaria dell’Ausl Romagna, direzione del distretto di Ravenna, dipartimento di Cure primarie e Oncologia.

"È partito perché abbiamo analizzato che tra i tanti accessi al Pronto soccorso c’era una quota di pazienti oncologici, di cui circa la metà che arrivava per una nuova diagnosi di tumore – spiega il primario di Oncologia Stefano Tamberi –. E tra questi solo una minima parte arrivava con codice rosso o arancione. Così abbiamo pensato di creare un percorso rapido che permettesse ai medici di medicina generale di mandarci rapidamente i loro pazienti, una porta d’ingresso tra ospedale e territorio, una porta d’ingresso. Inoltre volevamo ridurre il numero di pazienti che accedeva tramite il Pronto soccorso".

Per comunicare velocemente è stato creato un indirizzo mail dedicato al progetto a cui i medici di base possono scrivere per segnalare i pazienti al reparto. "Da lì entro 48 ore noi li indirizziamo al percorso diagnostico con gli specialisti più indicati o li prendiamo in carico" prosegue Tamberi. Nell’ultimo anno e mezzo, dopo un periodo di necessario rodaggio, circa 200 pazienti sono stati indirizzati dai medici di medicina generale al reparto di Oncologia seguendo quel filo di Arianna che diventa una piccola luce nel buio della malattia, il percorso a cui tenersi saldi per non perdersi. Questo ha portato a una riduzione degli accessi al Pronto soccorso del 20%. "L’appropriatezza nell’invio dei pazienti da parte dei medici di base è molto alta – aggiunge Tamberi –. Solo pochissimi casi non avevano necessità di essere mandati in Oncologia. In generale deve esserci un forte sospetto, o una neoplasia accertata. È il caso di un paziente che fa un primo esame e trova delle metastasi e viene fatto entrare subito in questo percorso, oppure di persone che stanno molto male e che vengono ricoverate d’urgenza.

I casi più comuni sono le neoplasie polmonari, quelle del tratto gastro-enterico e quelle urologiche: "E per questi casi si è osservato un calo negli accessi al Pronto soccorso – dice Tamberi –. Vedo che sono i casi che vengono inviati più spessi qui in Oncologia e che corrispondono al 60-70% delle diagnosi di dimissione dal Pronto soccorso in calo".

Ora il passaggio successivo potrà essere l’estensione del progetto pilota a tutta la Romagna, ma è uno step che eventualmente arriverà in futuro: "L’analisi dei dati potrà essere discussa nella rete oncologica della Romagna".

Sara Servadei