"Vaccino, martedì le prime dosi agli over 85"

Domani sarà possibile prenotarsi, Angelini (Ausl): "Il siero funziona, così adesso estendiamo la copertura a tutta la fascia a rischio"

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di Francesco Zuppiroli

Pronti a partire. Domani semaforo verde alle prenotazioni per le vaccinazioni dei cittadini di 85 anni e oltre, nati dunque nel 1936 o prima. I nuovi aventi diritto al siero anti-Covid potranno prenotarsi già per il giorno successivo – martedì 16 –. Dal primo marzo sarà poi la volta dei nati dal 1937 al 1941. Le prenotazioni potranno essere eseguite attraverso i consueti canali, dunque recandosi agli sportelli dei Centri Unici di Prenotazione (Cup), o nelle farmacie che effettuano prenotazioni Cu, online attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse), l’App ER Salute, il CupWeb, oppure telefonando ai numeri previsti nella Usl per la prenotazione telefonica. Il numero dell’Ausl Romagna è 800 002 255 e sarà raggiungibile da lunedì a venerdì, dalle 7.30 alle 19 e sabato dalle 7.30 alle 13.30. All’atto della prenotazione, al cittadino saranno comunicati la data, il luogo dove recarsi e tutte le ulteriori informazioni necessarie. Per prenotarsi non serve la prescrizione medica, bastano i dati anagrafici o, in alternativa, il codice fiscale.

In provincia di Ravenna, sono 36mila gli anziani che hanno diritto a questa turnazione di vaccini a partire da domani, così distribuiti: 18mila nel distretto di Ravenna, 10mila in quello di Lugo e 8mila nel distretto di Faenza. "In questi numeri sono compresi anche gli ospiti delle strutture per anziani che hanno già ricevuto la dose di siero – spiega Raffaella Angelini, direttrice della sanità pubblica dell’Ausl Romagna –. Sul territorio ravennate abbiamo già somministrato la seconda dose sia nelle case protette che nelle case famiglia alla quasi totalità degli ospiti". Si tratta di 2330 vaccinati, a cui andranno presto ad aggiungersi gli ultimi 300 che stanno aspettando il richiamo. "Non sono stati invece vaccinati gli ospiti che hanno contratto il virus e sono guariti – puntualizza l’Angelini –, come su indicazione del Ministero e per un discorso di razionalizzazione della fornitura".

In vista di domani e quindi dello start alle vaccinazioni per gli over80 martedì, non è possibile tuttavia fare una stima di quante persone potranno ricevere il siero ogni giorno. "Questo dipende dalle prenotazioni che arriveranno – continua la direttrice della sanità pubblica romagnola – e dalla regolarità con cui disporremo delle forniture di vaccini. Il piano sarà quindi in costante aggiornamento e variabile di settimana in settimana rispetto al numero di dosi giornaliere. Questa prima settimana partiremo con i tre punti vaccinali di Ravenna e Faenza, Lugo dove, a differenza del Pala De Andrè, le hub saranno attive per due giorni per la prima settimana. Dalla prossima invece partiremo anche con i punti spoke sul territorio". Un’operazione mastodontica che fa da prosieguo alla prima fase ormai conclusa con: "Risultati incoraggianti – procede nel bilancio Raffaella Angelini –. Abbiamo, è vero, riscontrato alcune positività in pazienti che avevano ricevuto la prima dose di vaccino, ma questo perchè il virus ha un periodo di incubazione di 14 giorni e le persone infettate probabilmente avevano già contratto l’infezione in precedenza. È capitato anche che in una Cra siano state rilevate positività in ospiti che avevano, il giorno prima, ricevuto anche la seconda dose. Analogamente, in questo caso i pazienti erano stati infettati in precedenza e comunque abbiamo potuto osservare sì la positività al tampone, ma la comparsa di sintomi lievi o addirittura di asintomaticità per la maggior parte di loro". Questo a dimostrazione di come il siero funzioni e riesca ridimensionare in modo importante la gravità dell’infezione.

"Interessante in questo senso – conclude la direttrice – sottolineare come in questa fase, con il numero di contagi settimanali assimilabile alla prima settimana di dicembre, il numero di infetti fra il personale sanitario a Ravenna e provincia sia sensibilmente diminuito. A dicembre, fra i nuovi positivi il 6% era rilevato fra gli operatori sanitari. Adesso questa categoria rappresenta appena lo 0.7% dei nuovi positivi. Cosa significa? Che la campagna vaccinale sta dando i suoi frutti e ci permette di affrontare con un pizzico di ottimismo in più i prossimi giorni, quando appunto interverremo su quella fascia di popolazione maggiormente a rischio".