Ventenne a processo: "Braccata dall’ex fidanzato e rapinata del cellulare"

Il giovane è accusato anche di accesso abusivo a sistema telematico. La vicenda aveva portato a un divieto di avvicinamento alla ragazza.

Ventenne a processo: "Braccata dall’ex fidanzato e rapinata del cellulare"

Ventenne a processo: "Braccata dall’ex fidanzato e rapinata del cellulare"

Un possibile tradimento, la fine della relazione, il tira e molla tra due ragazzi poco più che ventenni. E fin qui, in fondo elementi comuni a tante altre storie d’amore naufragate. Questa però è arrivata sino in tribunale: tanto che lui, nel processo iniziato giovedì davanti al giudice Michele Spina, deve rispondere di stalking, rapina del cellulare di lei e accesso abusivo a sistema telematico, reato quest’ultimo che per tipologia ha fatto scattare la competenza della procura distrettuale.

In aula ha preso la parola la ragazza ripercorrendo quanto già a suo tempo detto davanti alla polizia con conseguente provvedimento di divieto di avvicinamento a meno di 500 metri vergato dal gip Andrea Galanti su richiesta del pm Monica Gargiulo. La svolta si era palesata la sera del 13 novembre scorso quando la ragazza, peraltro in un giorno in cui non avrebbe dovuto allenarsi, tornando all’auto dopo la palestra era stata sorpresa alle spalle dall’ex fidanzato il quale l’aveva immobilizzata spalle al veicolo. Lui - sempre secondo l’accusa - le aveva iniziato a parlare della fine della relazione: e lei aveva tirato fuori il cellulare per chiamare le forze dell’ordine. In quel momento il giovane le avrebbe allora strappato l’apparecchio di mano e avrebbe cominciato a ispezionarlo per poi fuggire prima dell’arrivo di una Volante.

Gli agenti lo avevano individuato poco dopo grazie alla possibilità di geolocalizzare il cellulare di lei: era seduto sul cornicione di un edificio, situazione che poteva fare pensare a un gesto estremo. E non era la prima volta che lo faceva, almeno secondo la dettagliata denuncia presentata a suo tempo in questura dalla ragazza. In particolare la relazione si era interrotta a metà ottobre quando lei aveva ipotizzato un interesse di lui per un’altra. Ma a quel punto il ragazzo si sarebbe fatto insistente cominciando a tempestare di telefonate sia la ex che i familiari di lei. Il suo atteggiamento - ad avviso della ex - si era fatto incalzante e minatorio, con tanto di gesti autolesionistici annunciati.

Alla fine del mese i due si erano riavvicinati: e la relazione si era mantenuta tranquilla fino a che il ragazzo non aveva ammesso la precedente relazione clandestina: lei allora lo aveva lasciato. Uguale a nuova escalation. In particolare il 7 novembre si sarebbe presentato sotto alla casa di lei arrivando a bloccarla per un braccio: e solo l’intervento dei vicini, allertati dalle urla della giovane, aveva scongiurato ulteriori scenari.

Da ultimo quando la ragazza si era rivolta a un tecnico informatico, aveva scoperto non solo che un pc e un telefonino in uso all’ex fidanzato risultavano collegati alla sua casella di posta elettronica. Ma che, a sua insaputa, nell’apparecchio sarebbe stata installata un’applicazione per monitorare tutto quello che c’era dentro.