ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Veterinario Guerra in lacrime a Ravenna: “Ma quale evasione, erano solo miei appunti”

La parola ancora all’imputato che ha anche escluso di aver fatto eutanasie improprie. "Le condizioni per sopprimere un cane anziano sono dettate da malattie incurabili e stato di sofferenza"

Veterinario Guerra in lacrime a Ravenna: “Ma quale evasione, erano solo miei appunti”

Ravenna, 13 giugno 2024 – Nuova udienza , ancora lui, nuove lacrime. Nessuna eutanasia impropria, dice. Anestetico per tutti, garantisce. E tanta sofferenza nel comunicare la decisione ai padroni, ricorda.

Veterinario Guerra (al centro) durante il processo a Ravenna
Veterinario Guerra (al centro) durante il processo a Ravenna

Il veterinario Mauro Guerra davanti al giudice, ieri mattina, per la seconda puntata del suo esame. Una lunga cavalcata a cui ne seguirà una terza di contro-esame a fine mese. Tanti, del resto, gli argomenti sul piatto: a partire da quelle agendine nelle quali, secondo l’accusa, aveva meticolosamente annotato la contabilità parallela.

"Lei continua a farmi domande su eventi del 2015", dice quasi stizzito al pm Marilù Gattelli. "Mi viene contestato come documento contabile ciò che scrivevo per uso personale: aveva un significato a poche settimane dalla consegna merce. E serviva per fare un resoconto solo nel’imminenza dell’evento ". Ecco perché - sostiene - come mai non possa ora ricordare certe abbreviazioni che invece per l’accusa potrebbero essere sinonimo di ingenti fatturati nascosti: come del resto indicherebbero i 615 mila euro in contanti trovati a suo tempo in una scatola durante una perquisizione. "Se ho fatto acquisti - rilancia lui -, c’era lo scontrino fiscale; altrimenti l’azienda non mi avrebbe dato il materiale".

Passaggi di foto di agende in aula prima di entrare nel vivo dell’argomento più scottante se di mestiere fai il veterinario: le eutanasie ritenute dal pm illegittime . "Per un cane anziano - sciorina Guerra - le condizioni per sopprimerlo" sono dettate da "malattia incurabile, stato di sofferenza e peggioramento. Vi si arriva con visita clinica e, se necessario, con esame strumentale".

E senza che nessuno glielo domandi, è lui stesso a rivangare il caso del cane Balto, l’anziano labrador dalla cui soppressione il 19 agosto 2020 scaturì l’intera inchiesta: "Non aveva solo qualche problema di andatura: la situazione era ben più grave. Lo avevo visto in giugno e avevo fatto presente le difficoltà locomotorie. Il proprietario non manifestò volontà per indagini e terapia e lo portò a casa".

Dopo due mesi decise di tenerlo in giardino invece che portarlo da me in pensione. Presumo che abbiano capito che non fosse più autosufficiente e che nel giardino si sentisse meglio durante l’assenza dei proprietari". In ogni modo, se il padrone di una cane gli chiede di sopprimerlo, "prendo atto della sua richiesta anche se la decisione la prendo io: entra a fare parte dell’anamnesi. Posso capire a che stato di esasperazione sia arrivato il padrone in seguito a sofferenza animale".

Secondo Guerra , "i proprietari dei miei pazienti sono accuratamente informati in via orale di ogni terapia ed esame che eseguo. Talvolta, per casi gravi, faccio anche certificati scritti: vedi cancellazione dell’anagrafe canina", sottolinea un soffio prima che il giudice Piervittorio Farinella gli faccia notare che "questo è certificato di morte". Il pm incalza: "Non abbiamo trovato consensi informati per l’eutanasia".

Guerra, cercando invano di trattenere le lacrime, con voce strozzata cerca di tenere il punto: "Vengono infornati in via orale. Preferisco parlare piuttosto che sottoporre un foglio pieno di notizie, che" il proprietario dell’animale "non leggerebbe, per farglielo firmare a occhi chiusi. In taluni casi, l’ho fatto". Il pm allora gli ricorda che lo ha fatto "solo dopo le perquisizioni del 2021".

Lui ammette : "Sempre dopo il 2021" ma ribadisce che "talvolta anche prima". Altre lacrime: "Mettere il foglio davanti a un proprietario in lacrime, mi crea dolore. La cosa mi coinvolge molto. Ho difficoltà a fare firmare documenti in cui si decida per la morte di animali. Ho preferito sempre il contatto umano piuttosto che il distacco". Per il giudice può bastare: "Concetto chiaro, non lo ripeta". E allora, a domanda, Guerra scivola sui singoli casi. "Non so perché una testimonianza del genere", dice in riferimento a un padrone che aveva parlato di un’eutanasia nel bagagliaio tra gli spasmi. Perché "può essere successo per delicatezza che abbia accettato di fare l’eutanasia fuori dall’ambulatorio: talvolta gli animali arrivano in condizioni talmente pietose". E se proprio si sono visti "degli spasmi", tutta colpa della ketamina, sedativo usato "prima dell’anestesia totale".