Il veterinario a processo. Guerra affitta un ambulatorio. Vuole riaprire a Sant’Antonio

Sta attendendo i permessi per spostare la sua attività in un edificio della Curia, in via Guiccioli 23. Si tratta delle ex scuole materne, dove recentemente lavorava un medico trasferitosi altrove.

Il veterinario a processo. Guerra affitta un ambulatorio. Vuole riaprire a Sant’Antonio

Il veterinario a processo. Guerra affitta un ambulatorio. Vuole riaprire a Sant’Antonio

Il veterinario Mauro Guerra sta per aprire un nuovo ambulatorio a Sant’Antonio. La notizia ha iniziato a circolare negli ultimi giorni. Del resto nulla vieta a Guerra di esercitare la professione di veterinario, cosa che infatti continua a fare: la sua radiazione dall’albo è infatti sospesa perché lui l’ha impugnata in appello. Non può però più esercitare nel suo ambulatorio ’storico’ in via Pile, dove lui ha anche la residenza: quei locali infatti sono sotto sequestro. Allo stesso modo il Tar si è opposto all’installazione di una struttura prefabbricata nella stessa proprietà, che lui avrebbe voluto utilizzare come nuovo ambulatorio. Attualmente Mauro Guerra continua a lavorare a domicilio, andando a casa dei proprietari degli animali da compagnia. Potenzialmente può anche operare in ambulatori di altri veterinari.

Il nuovo spazio si trova in via Guiccioli 23. È un edificio di proprietà dell’Opera di religione, come confermano dalla Diocesi: un tempo qui c’era la scuola materna. Più recentemente in questi spazi esercitava la professione un medico di base che in seguito si è spostato, lasciando sfitti locali già adeguati a ospitare un ambulatorio. "Mi ha chiesto se fosse libero e se poteva affittarlo – dice il parroco don Nicolò Giosuè – e io gli ho indicato di parlare con la Curia direttamente". "Guerra è in attesa di ricevere l’autorizzazione da parte del Comune all’apertura di un locale idoneo e adeguato per svolgere la attività di veterinario, in luogo diverso da quello originario, come riconosciuto legittimo dallo stesso Tar Emilia-Romagna" dice l’avvocato di Mauro Guerra, Claudio Maruzzi.

La vicenda del veterinario è iniziata nel 2020: nel mirino inizialmente le modalità con cui venivano eseguite le eutanasie, poi sono stati contestati anche reati di natura tributaria. "Una ben diversa narrazione della allucinante vicenda che sta vivendo il dr. Mauro Guerra, finora accreditata da molti media, sta piano piano emergendo – aggiunge il legale Maruzzi –. Il paradosso davvero assurdo di tutta la storia è che si traggono conclusioni di presunta mancanza di professionalità, di volontaria noncuranza e addirittura di sadica soppressione di numerosi animali, sulla base del mancato ritrovamento nei locali del dr. Guerra di documentazione comprovante le visite e i trattamenti effettuati e della presenza di residui di medicinali dai quali si traggono congetture del tutto arbitrarie come confidiamo di dimostrare nel prosieguo del dibattimento".

sa.ser