Maria Grazia Cucinotta al Ravenna Festival "Sono ancora la ragazza del Postino"

L'attrice con ‘Una vita da film’ al Pavaglione di Lugo: le musiche di Bacalov, storia del cinema

Maria Grazia Cucinotta

Maria Grazia Cucinotta

Lugo (ravenna), 29 luglio 2020 - Ma che cos’è la bellezza? Maria Grazia Cucinotta , reduce dai festeggiamenti del suo cinquantaduesimo compleanno dell’altro ieri, non ha dubbi: "È un carisma fuori dal tempo. Per me la bellezza è il sorriso della gente che ti avvolge e ti accarezza il cuore. Io amo le persone solari".

Sarà lei domani sera alle 21.30 al Pavaglione di Lugo l’assoluta protagonista, nell’ambito di Ravenna Festival, dell’omaggio a Luis Bacalov, il compositore argentino scomparso tre anni fa, autore di oltre duecento colonne sonore di film internazionali. Una vita da film è appunto il titolo di questo spettacolo ideato a suo tempo dallo stesso Bacalov e dal regista Carlos Branca, che vede, accanto all’attrice, la presenza dell’ensemble Anema e di Vittorio De Scalzi, che per l’occasione proporrà quel ‘Concerto grosso’ che fu colonna sonora del film La vittima designata di Maurizio Lucidi (siamo nel ‘71), ma soprattutto evergreen del pop-rock innovativo grazie all’esecuzione dei New Trolls. Domani, fra le musiche de La città delle donne di Fellini e Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini, non mancherà ovviamente l’immortale armonia del Postino, il film-icona interpretato da Massimo Troisi, che a Bacalov portò l’Oscar. Maria Grazia di quel film fu la protagonista femminile e a quel film è rimasta legatissima. "Fa parte della mia vita – racconta –. Io sono sempre la ragazza del Postino perché le cose semplici entrano nel cuore e non conoscono il passare degli anni. L’ho rivisto di recente, in versione restaurata, con mia figlia e altri ragazzi. Alla fine molti avevano le lacrime agli occhi". L’attrice, dunque, domani presenterà alcune letture legate alle varie colonne sonore che via via saranno interpretate. "Vengo sempre con piacere in Romagna – dice –. Questa è una terra gioiosa e allegra che assicura un giusto approccio alla vita".

 

Che ricordo ha di Luis Bacalov? "Era un uomo gentile, sorridente, leggero come la sua musica. Era capace di adattarsi in maniera camaleontica a ogni film, passando dal ‘Postino’ alle opere di Quentin Tarantino. Ha lasciato un segno indelebile e credo che l’Oscar nel ‘95 abbia davvero premiato la persona giusta".  

Come sta passando questa estate? "Sono appena tornata dalla mia terra, la Sicilia. A Messina ho riabbracciato mia madre che ha 91 anni e che ho sentito continuamente nel periodo del lockdown. Ho anche partecipato a una manifestazione a Salina nel nome di Troisi. Credo che, con tutte le precauzioni necessarie, non ci si debba fermare e si debba tornare alla normalità".  

Fra pochi mesi l’aspetta un appuntamento importante, i festeggiamenti per le Nozze d’argento. Che traguardo è? "È il traguardo della pazienza, di chi nella vita vuole costruire e condividere. Con Giulio abbiamo trascorso metà della nostra esistenza insieme. È bello".  

Ha detto che il cinema non è più quello di una volta. Perché? "Perché un tempo i nostri film avevano un respiro internazionale che oggi manca forse per la debolezza dei distributori. Ripeto spesso che gli americani hanno americanizzato il mondo attraverso il cinema che hanno imparato da noi".  

E a quando il suo prossimo film? "C’è un progetto, ci stiamo lavorando. Potrei anche rinunciare alla Sicilia in agosto per prepararlo".

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