Aggredì la polfer per un biglietto, 18enne assolto

Il giudice ha assolto un 18enne tunisino dall'accusa di resistenza a pubblico ufficiale e ha dichiarato non punibili le lesioni contestate per la particolare tenuità del fatto. L'episodio è avvenuto su un treno, dove il giovane e un compagno avevano litigato con il capotreno. Il tunisino è stato arrestato ma il suo avvocato ha sostenuto che non ha aggredito gli agenti, bensì si è divincolato per evitare autolesionismo.

Assolto dall’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Non punibile per le lesioni contestate "per particolare tenuità del fatto". È il verdetto emesso dal giudice Sarah Iusto per un 18enne tunisino, risultato clandestino e arrestato il 4 aprile scorso. Lui e un altro giovane erano su un treno: secondo le ricostruzioni investigative, alla richiesta del capotreno di esibire un biglietto, i due avevano innescato con lui un litigio. Alla fermata più vicina, quella dell’Alta velocità, sono scesi: agli agenti della polfer hanno detto di essere minorenni, ma i due erano senza documenti. Così sono stati portati in questura: uno dei due era minorenne, ed è stato rilasciato e affidato ai servizi sociali, mentre l’altro, maggiorenne, ha aggredito gli agenti. Per lui era scattato l’arresto. Durante la prosecuzione della direttissima, il pm ha chiesto 10 mesi di condanna con le attenuanti generiche. il legale difensore Sibilla Lipari ha sostenuto che il 18enne non ha aggredito gli agenti mentre lo controllavano, ma che si era divincolato nel momento in cui lo trattenevano per evitare che facesse atti autolesionistici. E che non parlando bene l’italiano, si è agitato vedendo il suo amico portato via.

al.cod.