L’artista delle vetrine spente: "Negozi sfitti, Reggio svetta"

’Freak of Nature ’ si è rivelata all’happening di chiusura della mostra fotografica. "Ho realizzato il progetto in 22 città, ma qui siete in cima alla classifica"

La performance in via Gazzata

La performance in via Gazzata

Reggio Emilia, 20 aprile 2024 – Questa volta sulla vetrina ha dipinto un piccolo bambù, a rappresentare il primo ‘Non sfitto’ da lei decorato, una sorta di piccola rinascita, al contrario dei 140 esercizi commerciali sfitti del centro storico su cui aveva lasciato la sua impronta tutto in una notte (poi fermata dalla polizia locale).

Freak of Nature, milanese di origine veneta (Bassano del Grappa e Vicenza) si è finalmente svelata al pubblico di Reggio quale ospite speciale dell’happening di chiusura della mostra fotografica ‘Sfitti’ di Gianni Marconi, che tanta attenzione e successo ha riscosso nella cittadinanza, "pensata per scongiurare che il centro diventi un grande vuoto a perdere".

Ad accoglierla lo spazio Artyou, atelier della restauratrice Daniela Ambrosetti in via Gazzata, sulla cui vetrina l’artista ha prodotto la sua performance. Pubblico accorso numeroso, dentro e fuori l’atelier, che per l’occasione ha potuto assistere anche a una cover di Francesco De Gregori eseguita dal fotografo Riccardo Varini, alla chitarra, con Pierluigi Tedeschi, autore di un reading su Calvino, all’armonica a bocca.

Fra i momenti clou del pomeriggio artistico l’esibizione del fotografo Ermanno Foroni in una danza dei sette veli. Presente il professor Massimo Mussini, esperto di fotografia e profondo conoscitore del centro storico urbano. Tra gli ospiti del pomeriggio, all’ora dell’aperitivo, anche lo sceneggiatore e disegnatore Giuseppe Zironi in versione bluesman.

"Il progetto si è sviluppato fra Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, dove dopo un censimento ho realizzato 22 interventi in altrettante città – spiega Freak of Nature –. Reggio ci ha colpito, si è ritrovata in testa alla classifica per il numero di negozi vuoti".

"Inizio a pitturare verso le 9 di sera – aggiunge Freak – e la mia sensibilità si orienta verso un paio di cose, l’abbandono urbano e umano. Durante la pandemia ci siamo accorti che c’era una quantità di persone considerevole mai notate in precedenza, abituate a vivere per strada. Questo è oggetto di un prossimo progetto". Foglie di pothos rosse, pianta simbolo dell’artista, vengono poste su pareti e facciate delle sedi delle testate giornalistiche, per evidenziare una categoria sempre più abbandonata a se stessa, con disinformazione e misinformazione, click-bait, controllo dei media, attacchi contro i cronisti e condizioni di lavoro precarie.

"Questa città mi è sembrata pronta a reagire. Fate ciò che volete di questo gesto simbolico però appropriatevene!", ha concluso il suo gesto Freak.