Bar e negozi razziati dai ladri: «Se vengono esco col fucile»

Zona Ceramiche, viaggio tra rabbia e rassegnazione dopo gli ultimi colpi

BERSAGLIATI Qui sopra il Tabacchi Blues a Fontana, sopra il centro Futura a Scandiano

BERSAGLIATI Qui sopra il Tabacchi Blues a Fontana, sopra il centro Futura a Scandiano

Zona Ceramiche (Reggio Emilia), 23 maggio 2015 - RASSEGNAZIONE e rabbia che vanno oltre la paura. Sono i sentimenti più frequenti tra i bar, i locali e i negozi del comprensorio ceramico, che siamo andati a interpellare dopo la raffica di furti che ha colpito negli ultimi giorni (ben sei colpi nel giro di appena quarantotto ore) tra Scandiano, Casalgrande e Rubiera.

Dopo l’allarme sicurezza lanciato da Roberta Ceselli, titolare del Caffè Mazzini in cui hanno rubato nella notte di mercoledì, in via Mazzini a Scandiano («Quando vengo a lavorare all’alba ci sono le luci della ciclopedonale spente. E non ci sentiamo proprio al sicuro», ha denunciato ieri al Carlino), anche altri colleghi hanno analizzato la situazione.

«NOI DEL CENTRO ci sentiamo abbastanza al sicuro – spiega Claudio Campani del Bar MoMa di via Vallisneri a Scandiano – Anche perché le forze dell’ordine passano spesso e in centro è più difficile anche di notte agire indisturbati per spaccare la vetrata di un negozio, vista la vicinanza delle abitazioni. Poi certo, un po’ di timore mentre si fanno le pulizie o i conti c’è sempre, ma fortunatamente qui non è mai successo niente. Speriamo bene... Quelli che hanno più problemi sono coloro che hanno bar e locali nelle zone artigianali o meno abitate».

INFATTI negli ultimi mesi ci sono stati diversi raid lungo via Statale o la Provinciale. Tra cui la zona attorno al centro commerciale Futura, dove è stato svaligiato proprio tre giorni fa un atelier ottico che però non è all’interno del plesso, ma esternamente.

«NOI QUI non abbiamo avuto problemi – conferma infatti la barista della caffetteria-pasticceria a ridosso dell’ingresso della Coop – Anche perché facciamo gli stessi orari del centro commerciale. C’è una vigilanza che è qui fino all’orario di chiusura. Sono coloro che tengono aperto oltre che forse hanno qualche problema. Poi ciò che attirano sono le slot, c’è poco da fare. E qui noi non le abbiamo. Siamo meno appetibili».

CHI DORME infatti sogni meno tranquilli sono proprio quegli esercizi che hanno i videopoker che ingolosiscono i malviventi. «E’ chiaro che pensano di trovare soldi liquidi – spiega una ragazza che gestisce un bar a Casalgrande che però tiene all’anonimato sia suo sia del locale – Noi ormai siamo abituati. Ogni 18 mesi ce lo aspettiamo. Quasi una volta all’anno, capita di subire un furto o una spaccata. Eppure abbiamo fatto di tutto, dall’installare i vetri anti sfondamento, inferriate, allarme, guardie giurate, eppure vengono dentro lo stesso».

E prosegue: Non c’è nemmeno più paura, è rassegnazione. Poco controllo delle forze dell’ordine? No, la polizia non può essere ovunque in qualsiasi momento. Credo che il problema sia alla base e che parta proprio da discorsi complessi, nazionali e non locali: c’è troppa gente che deve mangiare...».

C’È ANCHE chi però accumula rabbia dopo aver subìto qualche danno di troppo. Come a Fontana di Rubiera, Fabio Marchiò, titolare della tabaccheria Tabacchi Blues.

«Sono venuti a trovarmi quattro giorno fa i ladri – spiega – non sono riusciti a prendere granché però sono molto arrabbiato. Paura? No, per niente. Anche perché lo dico senza vergogna: abito di fianco e se scatta l’allarme esco col fucile...».