Donna rischiava di perdere il braccio: salvata da un team del Santa Maria Nuova di Reggio

La paziente, che soffre da oltre 15 anni di una grave insufficienza renale, è affetta da multiple patologie ed è stata sottoposta a un intervento endovascolare

Una parte del team di chirurgia vascolare, nefrologia e radiologia che ha operato la donna

Una parte del team di chirurgia vascolare, nefrologia e radiologia che ha operato la donna

Reggio Emilia, 24 aprile 2024 - Una paziente dializzata di 68 anni che rischiava di perdere un braccio è stata salvata da un team del Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. La procedura è stata realizzata grazie al lavoro di squadra delle equipe di Chirurgia Vascolare, Nefrologia e Radiologia Interventistica e all’utilizzo di tecnologia d’avanguardia.

L’intervento

Una trombosi venosa centrale acuta impediva lo scarico della fistola artero-venosa (FAV) utilizzata per la dialisi. La paziente, che soffre di una grave insufficienza renale da oltre 15 anni e necessita di trattamento dialitico per depurare il sangue, era affetta da multiple patologie. La signora, come tanti pazienti dializzati, è portatrice di una FAV, vale a dire un collegamento vascolare fra un’arteria e una vena creato chirurgicamente, solitamente a livello degli arti superiori, allo scopo di creare una connessione che faccia defluire il sangue dal sistema arterioso direttamente in quello venoso, permettendo lo sviluppo e l’incremento di flusso all’interno di una vena superficiale del braccio in modo da poter effettuare periodicamente (2-3 volte alla settimana) la dialisi mediante l’inserzione di appositi aghi transcutanei.

Il problema della paziente si era presentato con un repentino malfunzionamento della fistola artero-venosa da dialisi, con un rigonfiamento estremo del braccio rendendo di fatto inutilizzabile la fistola stessa e mettendo a rischio l’integrità dell’arto stesso. Per tale motivo si è resa necessaria d'urgenza una gestione multidisciplinare, coinvolgente il reparto di Nefrologia, della Chirurgia Vascolare e della Radiologia Interventistica per poter affrontare la problematica dell’edema del braccio e delle possibilità di utilizzo futuro della fistola.

La paziente è stata sottoposta a un intervento endovascolare, sfruttando le professionalità interventistiche dei chirurghi vascolari, dei radiologi interventisti, le moderne attrezzature radiologiche come l’agiosuite della Radiologia Interventistica e l’esperienza nell'utilizzo dei materiali per il trattamento endovascolare a disposizione dei professionisti.

Sono stati coinvolti medici di diverse specialità: il dottor Antonio Fontana della Chirurgia Vascolare diretta dal dottor Nicola Tusini, la dottoressa Silvia Mattei della Nefrologia diretta dalla dottoressa Mariacristina Gregorini, il dottor Davide Felaco e la dottoressa Carolina Balli della Radiologia Interventistica diretta dal dottor Pierpaolo Pattacini.

"Esempio di collaborazione tra strutture”

“Complimenti e gratitudine ai professionisti – ha detto il Direttore del Presidio ospedaliero provinciale Giorgio Mazzi -. Si tratta di un ottimo esempio di sinergia e collaborazione tra strutture del Santa Maria Nuova che ha consentito di gestire in modo ottimale una situazione critica, grazie alle professionalità in campo e alla disponibilità di mezzi e competenza a vantaggio dei cittadini”.