Caro bollette Reggio Emilia, gas alle stelle e la gente non riesce a pagare

"Oltre il 50% delle famiglie a rischio povertà". Corradi (Acer): "Situazione già critica prima dell’aumento dei costi, servono riqualificazioni energetiche e fondi che abbiano una logica"

Caro bollette

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Reggio Emilia, 16 febbraio 2022 - Che effetto può avere il caro bollette lancinante di questo periodo, su chi vive con un reddito minimo? "C’è una fascia di famiglie che sta andando in grave difficoltà – considera Sunia Emilia-Romagna (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari) – tanto da decidere cosa non pagare, con le conseguenze giuridiche del caso".

Caro bollette in Emilia Romagna, Confindustria: "Costi quadruplicati" - Aumento bollette, energia alle stelle: ecco come risparmiare su gas e luce - Caro bollette, come pagarle a rate in Emilia Romagna: la guida di Hera Marco Corradi, presidente di Acer Reggio Emilia (nella foto in basso), quante sono le famiglie nella nostra provincia che potrebbero trovarsi in questa situazione? "Già prima del caro bollette il 52,9% delle famiglie aveva un Isee sotto il 7600 euro. Il 34,5%, invece, dai 7600 ai 15mila. Parliamo nel primo caso di circa 1850 famiglie e nel secondo di 1220". Questo cosa comporta? "Posto che una famiglia è da considerarsi in stato di povertà quando i costi superano il 30% del reddito, oltre la metà delle famiglie è di fatto a rischio di povertà energetica. In pratica, non riescono a pagare le bollette". Quanto alla morosità incolpevole? "Già oggi la maggior parte delle morosità che noi avvertiamo arrivano da spese condominiali, in particolare dove c’è il riscaldamento centralizzato. Bisogna considerare infatti che il canone d’affitto è legato allo stipendio". Cosa vuol dire? "Per la prima delle fasce citate, quella col reddito più basso, il canone medio d’affitto viene stabilito in base allo stipendio per cui può arrivare anche a 62 euro al mese, quindi 700 euro all’anno. Col riscaldamento, specie se centralizzato, si va dai 1200 a 1800 euro all’anno". Come si può arginare questo problema? "Io sto lanciando un allarme, a livello anche regionale, affinché il tema di nuove misure strutturali venga affrontato, perché sono essenziali. L’efficientamento energetico non è un vezzo, è una necessità concreta sul piano economico tanto quanto sociale. Dove abbiamo già riqualificato almeno il 50% dei costi viene abbattuto, con cappotto e nuovi serramenti. Lì il riscaldamento quando arriverà a 400 euro all’anno sarà tanto. C’è poi un bisogno urgente di fondi per la morosità incolpevole, che abbiano una continuità e una logica. Ora come ora, vengono previsti solo per chi ha un procedimento di sfratto già avviato: davvero non esiste modo di intervenire prima?". Al momento quanti interventi di efficientamento energetico sono in programma sulla nostra provincia? "Ci sono già degli immobili pronti in via Compagnoni per i quali il Comune sta facendo assegnazioni in questi giorni. Il programma di riqualificazione energetica però è vasto: su tutta la provincia gli interventi coinvolgono 781 alloggi di proprietà pubblica in 91 fabbricati, in parte di proprietà pubblica e in parte mista pubblico/privata. Parliamo di un investimento totale di oltre 58 milioni, e finché troveremo soldi e risorse, penso anche a quelle del Pnrr, andremo avanti con le riqualificazioni".