Coronavirus Rubiera, 15 i positivi nel focolaio della casa di riposo

Nella struttura gestita da Elleuno si trovano ricoverate 33 persone Il sindaco: "Sarebbe meglio obbligare ai sierologici tutti i parenti"

Focolaio di coronavirus nella Cra di Rubiera

Focolaio di coronavirus nella Cra di Rubiera

Rubiera (Reggio Emilia), 9 ottobre 2020 - "Forse sarebbe il caso di pensare a sottoporre ai test sierologici anche i parenti degli ospiti delle case protette su tutto il territorio nazionale". Il sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro, il giorno dopo il focolaio scoppiato nella casa residenza anziani di via Zacconi, chiede di effettuare i test sierologici pure ai visitatori delle case di riposo per evitare possibili contagi di Covid. Nella casa residenza anziani rubierese i casi di Coronavirus sono almeno una decina, ma oggi sarà presumibilmente ufficializzato il numero dei contagi che potrebbe superare le quindici persone.

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"Ieri l’Ausl – dice il primo cittadino Cavallaro – è tornata in struttura per seguire la situazione. Una presenza che sarà quotidiana. Fortunatamente non ci sono casi particolarmente gravi tra gli ospiti di cui cinque sono stati ricoverati in ospedale a Reggio per le loro pregresse condizioni di salute, ritenute più preoccupanti. Qualcheduno ha qualche linea di febbre e gli altri ospiti sono asintomatici". Cavallaro ieri ha incontrato anche il nuovo direttore del distretto Ausl di Scandiano Marco Ferri.

Nella Cra di Rubiera, di proprietà del Comune e gestita dalla cooperativa Elleuno, sono ricoverate attualmente 33 persone. Lunedì uno degli ospiti aveva qualche linea di febbre ed è stato quindi fatto un tampone. Martedì sono stati poi eseguiti i tamponi anche agli altri ospiti e al personale e il giorno dopo è iniziata la gestione dell’emergenza.

"La struttura – assicura il sindaco Cavallaro – è naturalmente attrezzata e adesso sono state vietate le visite ai famigliari. Siamo in attesa del bollettino ufficiale di oggi, ma i casi dovrebbero essere una quindicina. La questione adesso è soprattutto sanitaria con l’Ausl che sta gestendo con determinazione e precauzione la situazione. Servirà almeno un mese per risolvere il focolaio. Siamo tutti preoccupati, ma sono contento per la reazione dell’Ausl che si è subito messa a disposizione. Molto difficile però stabilire le cause esatte del contagio che ha provocato il focolaio. E’ noto che i casi in questi giorni sono aumentati. Le strutture, rispettando tutte le precauzioni, sono giustamente aperte per le visite".

La Cra di Rubiera è stata divisa in zone isolando i positivi. Si attende anche l’esito dei tamponi per gli operatori. L’episodio di Rubiera desta preoccupazione per gli anziani ricoverati nelle strutture e in particolare Bruno Pizzica, segretario generale Spi-Cgil Emilia-Romagna, ha segnalato alcune problematiche nelle strutture.

"Un focolaio – sottolinea Pizzica in un comunicato – di contagi da Covid in una struttura per disabili a Bologna e dieci contagiati in una casa residenza anziani a Rubiera: il virus sta di nuovo allungando i suoi effetti nelle strutture residenziali per anziani e disabili. Siamo molto preoccupati: che succederà se l’epidemia si ripresenterà con la virulenza della primavera nelle strutture residenziali che hanno dovuto contare poco meno di 1500 morti nella nostra regione? Nei mesi scorsi sono venute in evidenza una serie di criticità in quelle strutture sulle quali occorre intervenire senza indugi".

Pizzica denuncia difficoltà logistiche "in caso di bisogno di isolamenti", ma anche insufficiente dotazione di "strumenti idonei a garantire la relazione ospiti-familiari in costanza di chiusura degli accessi alle strutture" con strutture con situazioni "promiscue che accrescono la possibilità di contagio". Il segretario generale Spi-Cgil ritiene "insufficiente la formazione sanitaria per gli operatori con organici non sempre congrui".