"È un evento figlio di una cultura mafiosa"

Tutti i sindaci reggiani si uniscono alla condanna pronunciata dal primo cittadino di Cadelbosco Sopra, Luigi Bellaria, nel deprecare il grave fatto di sangue avvenuto sabato scorso in paese.

"Un atto – si legge nel documento condiviso dai sindaci – tanto più grave se si considera il contesto in cui è maturato e la particolare violenza con cui è stato perpetrato. E annunciano l’adesione alla fiaccolata in programma sabato sera a Cadelbosco Sopra. A queste dichiarazioni si aggiungono anche vari commenti nelle pagine social degli stessi sindaci.

"L’omicidio di Cadelbosco – scrive Renzo Bergamini, sindaco di Gualtieri, il paese dove abitava la giovane vittima – ha destato forte sgomento e turbamento. Le nostre comunità non possono accettare di convivere con fatti violenti e di sangue come questo".

E fanno riflettere le parole del sindaco borettese Matteo Benassi: "Per sconfiggere un cancro occorre per prima cosa riconoscere la malattia. Attendiamo fiduciosi il lavoro degli organi inquirenti, ma tutto fa pensare ad eventi figli di culture mafiose. Chiamare i problemi col proprio nome è il primo passo per affrontarli e superarli".

Contattato dal Carlino, il sindaco Benassi conferma: "Chiarisco che non ho alcun elemento per valutare il movente di questo delitto. Ma è chiara la dinamica, che appare come un’esecuzione con uso di un’arma da fuoco. E’ questo l’elemento contro cui sono schierato. E’ il tipo di gesto che dobbiamo contrastare, a cominciare già dai bambini, a scuola. Perché è fuori discussione che la criminalità organizzata sia presente nei nostri territori. Inchieste e processi come Aemilia lo dimostrano".

a.le.