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E80 Group abbraccia l’intelligenza artificiale

Ieri il convegno alla sede di Viano: "Va ripensata come leva alla conoscenza condivisa, e non una minaccia al lavoro della mente umana"

E80 Group abbraccia l’intelligenza artificiale

di Ylenia Rocco

Un’intelligenza artificiale amica, leva della conoscenza condivisa. Utilizzata come sistema di potenziamento e come strumento per avere una visione sempre più lontana in un mercato veloce e in grande evoluzione. Che si traduce nell’inserire l’AI (sigla di Intelligenza Artificiale) al centro di team, processi e organizzazioni di lavoro, creando sinergie e risposte capaci di incrementare il valore creato dall’impresa. Con il pericolo di dover mettere da parte l’intervento umano? No: "L’Intelligenza Artificiale è un alleato, una tecnologia che non può essere efficace in azienda senza l’intervento umano, poiché è priva di coscienza ed emozioni".

È stato questo il tema di "Re-BrAIn", il convegno organizzato da E80 Group per "Ripensare all’intelligenza artificiale come leva della conoscenza condivisa" insieme ad altre aziende ospiti nella sede della multinazionale di Viano, specializzata nello sviluppo di soluzioni intralogistiche automatizzate e integrate per imprese produttrici di beni di largo consumo e centri di distribuzione.

In uno scambio di idee ed esperienze sull’Intelligenza Artificiale, moderato da Piergiorgio Grossi, chief innovation officer di Credem Banca, si sono susseguiti gli interventi di David Bevilacqua, ceo di Ammagamma; Alessandro Braga, chief digital officer di Talent Garden; Alessandro Ruberti CTO data & AI di ImaDigital; Alberto Sasso, Innovation manager Gruppo Danieli e Martina Stefanon, business development manager, Ima Group.

A fare gli onori di casa è stato Gabriele Grassi, digital innovation & communication director, affiancato da Paolo Morellini, chief information officer di E80 Group, ideatore dell’evento, e da Luca Mondini, digital transformation specialist, relatori dell’incontro. "Siamo molto lieti che le aziende ospiti abbiano raccolto l’invito e confidiamo che ‘Re-Brain’ diventi un format che dal nostro headquarter porti il dibattito all’esterno, accompagnando la riflessione creativa sull’innovazione nel suo divenire, tra le eccellenze imprenditoriali del nostro Paese e non solo".

L’arrivo delle nuove tecnologie ha concesso nuove opportunità all’utente, che spaziano dal comprendere meglio alcuni concetti al gestire grandi mole di dati. Ed è un po’ quello che stanno provando a fare in E80 Group: "Negli ultimi mesi stiamo portando avanti alcune sperimentazioni – ha spiegato Luca Mondini –. Una di queste è un progetto che aveva come obiettivo il recupero di un flusso di informazioni destrutturato, provando a trovare un sistema affinché questo flusso automaticamente venisse organizzato. Quello che abbiamo ottenuto è un ‘Hub della conoscenza’, cioè una rete in cui ogni punto rappresenta una parola chiave estratta dai documenti. Ma la cosa più interessante è stato il percorso, che si è tradotto nel dare ‘in pasto’ al software questo archivio corposo, attendendo il risultato senza neppure intervenire".

Il concetto del rapporto tra uomo e macchina è stato toccato invece da Alessandro Ruberti di Ima Digital, sostenendo la tesi della complessità sempre maggiore delle macchine: "Per questo – ha affermato – è fondamentale farle diventare sempre più intelligenti e sapere come farle dialogare con noi e tra loro. L’intelligenza artificiale è lo strumento per raggiungere questo obiettivo, ma non potrà mai sostituire l’uomo. L’intelligenza umana rimane al centro, creando un nuovo sistema ibrido".