
EnCor, Iotti e Pellegrini dovranno pagare
Nuovo capitolo giudiziario nella vicenda EnCor di Correggio, con l’ex sindaco Marzio Iotti e l’ex direttore generale Luciano Pellegrini condannati in vari gradi di giudizio al risarcimento del danno provocato dal fallimento della società comunale, per una somma complessiva di oltre sei milioni e ottocento mila euro. Iotti e Pellegrini avevano chiesto, con un ricorso in tribunale, la revoca della sentenza 197 del 2021 della Corte dei Conti, sezione d’appello, puntando al riconoscimento di non essere tenuti a versare nulla al Comune di Correggio e che lo stesso ente locale non fosse legittimato a procedere in modo esecutivo nei loro confronti per recuperare le somme in questione.
Di diverso parere il Comune, assistito dall’avvocato Federico Pozza, che invece ritiene assolutamente sussistente il diritto di recuperare l’intera somma prevista dal risarcimento del danno erariale, così come accertato dalla Corte dei Conti. Il tribunale di Reggio, al termine del procedimento, ha respinto le domande di Iotti e Pellegrini, riconoscendo il diritto del Comune di procedere alla esecuzione forzata nei loro confronti per il recupero dell’intera somma oggetto di condanna da parte della Corte dei Conti. La sentenza prevede pure il pagamento all’ente locale della somma prevista per le spese di lite, per oltre 32 mila euro.
Ma la lunga vicenda giudiziaria, dopo le sentenze e i pronunciamenti della Corte dei Conti e della magistratura ordinaria, potrebbe non essere finita, visto che ora la difesa di Iotti e Pellegrini attende di esaminare le motivazioni della sentenza, potendo poi presentare ricorso.
Pur non entrando nel merito della vicenda, il commissario straordinario comunale, Salvatore Angieri, accoglie con soddisfazione la sentenza del tribunale reggiano: "Non mi esprimo dal punto di vista tecnico sulla lunga vicenda di cui a più riprese, anche durante questa gestione commissariale, è stato definito dalla Corte dei Conti il danno a carico del Comune e i soggetti obbligati nei suoi riguardi, ma accolgo con soddisfazione come il tribunale di Reggio abbia riconosciuto le ragioni portate avanti dal nostro ente".
Una vicenda, quella di EnCor, legata al crac della società nata con obiettivi di grande valore ambientale, ma col progetto che era naufragato anche a causa di errori e scorrette valutazioni. Chiamati a pagarne le spese economiche sono stati in particolare l’ex sindaco Iotti e l’ex direttore generale: gli stessi, però, hanno sempre evidenziato come il crac EnCor sia dipeso da scelte condivise con molti altri soggetti, tenuti non solo alla definizione dei piani tecnici, ma anche al controllo e alla redazione degli atti, già a partire dal primo mandato da primo cittadino di Iotti, quando vennero adottate da tutta la giunta le prime importanti scelte sulla futura attività di EnCor.
Antonio Lecci