Fiumi di stupefacenti: "Un quintale di cocaina sequestrato in tre mesi. Crack? Fa danni enormi"

La Squadra Mobile di Reggio Emilia sta affrontando il problema dello spaccio e del consumo di droga nei quartieri di Ospizio e Mirabello. I cittadini sono le sentinelle del territorio e collaborano con le forze dell'ordine per prevenire e contrastare il crimine.

Fiumi di stupefacenti: "Un quintale di cocaina sequestrato in tre mesi. Crack? Fa danni enormi"

Fiumi di stupefacenti: "Un quintale di cocaina sequestrato in tre mesi. Crack? Fa danni enormi"

di Daniele Petrone

Guglielmo Battisti, dirigente della squadra mobile, i cittadini di Ospizio e Mirabello hanno portato alla luce spaccio e consumo di droga tra palazzi e parchi dei loro quartieri.

"Fortunatamente pervengono in questura numerose segnalazioni dai comitati coi quali c’è un ampio ascolto. I cittadini sono le nostre sentinelle sul territorio. Poi, le soluzioni come nella vita, non sono spesso immediate come un clic sul pc. Ma cerchiamo sempre di trovarle con coralità, una caratteristica di forza di questa città".

Gli stupefacenti rappresentano un allarme sociale?

"Droga ce n’è e in città si consuma. Ciò vuol dire che c’è un’offerta e c’è una domanda. Allo stato, fortunatamente, non ci risultano piazze di spaccio intese come luoghi con vedette e gruppi criminali che si appropriano di una porzione di città. Forse lo era piazzale Europa, dove, anche grazie alla collaborazione dei cittadini, con l’operazione Piazzale Pulito, arrestando 9 persone, di cui quattro già espulse dall’Italia, abbiamo evitato che la situzione si incancrenisse".

Ora c’è il problema crack.

"Stiamo assistendo al ritorno dell’eroina, ma in altra forma rispetto a quella degli anni ‘70 che trasformava le persone in zombie uccidendole. Ora le imprese criminali hanno tutto l’interesse affinché il consumatore possa mantenere un’occupazione che gli consenta di tornare ad acquistare. Ecco che l’eroina oggi viene mischiata con altre forme di droga. Ovviamente la fascia di prezzo cambia a seconda del principio attivo. Da intercettazioni e analisi, sappiamo che per ‘tagliare’ la droga viene utilizzato qualsiasi tipo di sostanza, per esempio gesso, con tutti i rischi connessi alla salute. L’obiettivo è aumentare la quantità e poter vendere singole dosi, da 0,2-0,3 grammi, anche a 10 euro. I danni di questo tipo di sostanze sono immaginabili".

Nuove forme di droga?

"Ce ne sono sempre purtroppo. Ci allarmò molto a dicembre scorso un sequestro di marijuana mixata all’eroina perché i giovani, avvicinandosi di solito prima all’erba, potevano entrare in contatto subito con una sostanza ben più pericolosa. Ma per fortuna dopo allora, non abbiamo più rilevato la sostanza".

Reggio è una città di passaggio o sta diventando una base del narcotraffico?

"È sempre difficile tracciare i confini delle attività criminali, ma Reggio, come ha ricordato il procuratore capo Paci, anche per la sua collocazione geografica, non è solo una mera piazza di consumo. Lo dimostra il fatto che da giugno ad agosto di quest’anno abbiamo sequestrato quasi un quintale di cocaina".

La mappa criminale?

"La criminalità albanese sta acquisendo una potenzialità sempre più significativa a Reggio nel traffico, anche internazionale, di marijuana e cocaina. L’operazione Trexit coordinata dalla Dda ha permesso di documentare gli spaventosi introiti del narcotraffico; soldi destinati ad inquinare l’economia legale".

A che età si inizia a spacciare?

"Purtroppo molto bassa. A 20 anni c’è già chi spaccia coca. Iniziano per necessità, magari da piccoli assuntori che devono sostenere il proprio consumo vendendo qualche dose. Poi, una volta inseriti in un contesto criminogeno, faticano a uscirne. Anche perché si entra in un mondo in cui vi sono regole e dinamiche illegali: se si ha un debito di droga, non arriva un decreto ingiuntivo. Lo dico spesso negli incontri a scuola: state alla larga dal mondo criminale".

Come si lavora in questa battaglia al narcotraffico?

"Repressione da parte nostra, ma anche e soprattutto prevenzione e recupero da parte di chi lavora nelle scuole, nei sert e nei servizi sociali".