Incidente mortale a Reggio Emilia, Gabriele Tricola adorava il basket / FOTO

Il ragazzino di 13 anni era in sella alla sua bicicletta quando è stato travolto e ucciso da un'auto. Aperta un'inchiesta per omicidio stradale

Gabriele Tiricola

Gabriele Tiricola

Cavriago (Reggio Emilia), 3 settembre 2018 - Maglia numero 13, come i suoi anni. Troppo pochi per smettere di indossarla. Sguardo fiero e con gli occhi pieni di speranza. Chissà dove sarebbe potuto arrivare il piccolo Gabriele Tiricola con la palla a spicchi. Adorava la pallacanestro e giocava nelle giovanili della Scuola Basket Cavriago Basket. E dicono pure che fosse bravo.

Scosso il presidente della società, Flaminio Reggiani, che lo conosceva bene avendolo anche allenato in passato. "Da anni era qui con noi – racconta – Abbiamo un bellissimo ricordo. Non riesco a dire altro, perché la botta è ancora troppo caldo. L’ho saputo da poco". Infine, lascia un pensiero alla famiglia: "Massima vicinanza ai genitori – dice – Siamo con loro. Abbiamo avvertito i compagni di squadra. Saremo tutti uniti ai funerali. E poi vedremo come ricordarlo al meglio, sempre in accordo e nel totale rispetto della famiglia". 

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Un padre di un compagno di squadra, abita proprio vicino al luogo dell’incidente (FOTO). Ed è subito accorso lì. "Giocava con mio figlio a basket. Mamma mia, povero Gabriele. Non oso immaginare il dolore". E spunta anche qualche timida polemica di una residente sulla strada: "Qui ci sono diverse laterali e attraversare è pericoloso per tutti. Non so se il ragazzino stesse cercando di andare dall’altra parte...".

Sono quasi le 16 quando papà Andrea e mamma Catia ricevono la telefonata che due genitori non vorrebbero mai ricevere. Mezz’ora prima il loro piccolo è stato investito. E per lui purtroppo non c’è stato nulla da fare. Travolto da un’auto dell’istituto di vigilanza Coopservice, condotta da una guardia giurata di 31 anni, su via Prati Vecchi all’incrocio con via Arduini e via Cantonazzo, proprio al confine fra Reggio e Cavriago. 

Gabriele abitava lì vicino. Stava tornando a casa. Ma all’improvviso è stato centrato in pieno dalla macchina – che viaggiava in direzione opposta, verso Reggio – mentre era in sella alla sua bella bici bianca. Un impatto violentissimo. Terribile. Il ragazzino finisce sul vetro del parabrezza del veicolo, poi vola rovinosamente sull’asfalto. La due ruote col telaio piegato che giace a qualche decina di metri di distanza nel campo di grano a fianco della strada, non lascia scampo ad alcuna immaginazione. Così come una piccola scarpa, simbolo della tragedia.

Nell’attimo dell’incidente passava di lì per caso un’infermiera che stava passeggiando sulle strade di campagna. Capisce subito la gravità della situazione e si getta sul bimbo per cercare di rianimarlo. Nel frattempo i residenti del posto danno l’allarme al 118. Ma quando arrivano l’ambulanza e l’automedica da Montecchio, il cuore di Gabriele si è già fermato. Le ultime speranze vengono coperte da quel maledetto telo bianco. Sul posto arrivano i carabinieri e la polizia stradale del distaccamento di Guastalla per i rilievi.

Ora le indagini cercheranno di ricostruire cosa sia accaduto. C’è chi sostiene che Gabriele stesse ad attraversando la strada. L’auto dell’istituto di vigilanza è stata posta sotto sequestro dalla polstrada. E oggi verranno acquisiti i dati della 'scatola nera' per accertare la velocità alla quale il conducente stava viaggiando. 

Il 31enne ieri è stato sottoposto agli esami tossicologici di rito. I risultati di tutti questi atti finiranno nei faldoni del magistrato di turno della procura di Reggio che intanto ha aperto un fascicolo per omicidio stradale, come da prassi. Così come la salma del piccolo Gabriele, per ora a disposizione del pm, che nei prossimi giorni sarà affidata ai genitori che potranno organizzare l’ultimo saluto.