Una strage di finestrini spaccati. Colpite più di 20 auto parcheggiate nelle zone di viale Monte Grappa, via Monte San Michele, Ospizio e la circonvallazione. Un fenomeno che ormai si verifica sempre più di frequente ed è diventato un vero e proprio flagello per chi abita a Reggio. I vandalismi sono stati denunciati alle forze dell’ordine. I cittadini sono sfiniti.
Di seguito la lettera di Gloria Annovi, nostra collaboratrice e tra le vittime del raid: la sua auto è tra quelle vandalizzate.
"Sono le sette di mattina e ha smesso di piovere. Dalla finestra del mio appartamento si scorgono le colline avvolte dalla nebbia. La cosa più bella del vivere in questo appartamento, ubicato alla periferia Sud di Reggio Emilia, è la vista dal nono piano. Quando poi scendo a recuperare auto o bicicletta l’impressione di quello che mi circonda è di un triste abbandono: rifiuti, lattine di birra sparse sotto ai portici, ponteggi e impalcature ancora montate su facciate di condomini che, forse, non vedranno mai la fine di lavori iniziati ai tempi dei famoso bonus edilizio. Le auto sono parcheggiate ovunque. Anche fuori dai posti auto segnati di bianco o blu. Siamo in troppi a vivere in questi condomini e alcuni di noi affittuari non hanno posti auto sotterranei. La porta comune che porta all’accesso di cantina e garage è stata da poco montata, per eliminare il problema dei senzatetto che dormivano e urinavano nelle scale e sotterranei. Ho sempre pensato che fosse terribile la loro situazione, ma anche che non avrei mai voluto incontrare qualche volto sconosciuto sotto ai portici, di notte. Da almeno un paio di anni ho deciso di non rincasare più troppo tardi, perché di notte i parcheggi liberi sono lontani e abbiamo segnalato più volte le problematiche legate a spaccio, prostituzione e vandalismo nella zona del Mirabello. Mi tengo semplicemente lontana dai guai, nonostante questo violi la mia indipendenza e autonomia, fortemente cercate con un sofferto trasloco. Ieri sera però avevo parcheggiato l’auto in un posto auto sicuro: a pagamento, illuminato e vicino a casa. La mia scelta però non ha impedito a qualche ignoto di spaccarmi il finestrino anteriore per mettermi sotto sopra tutto quello che avevo in auto. Fondamentalmente nulla. Qualche spicciolo per il parcheggio, cd, libri e gli abiti ritirati la sera prima dalla lavanderia, insieme a quelli del cambio armadio che erano nel baule. Forse una parte li avrei anche donati a qualche associazione di volontariato, ne posseggo fin troppi. Ma il fatto di non poter scegliere cosa fare con qualsiasi cosa di nostra proprietà è frustrante. Come è frustrante sentirsi violati nella propria intimità e libertà, sapendo di non poter fare nulla per una situazione di malessere dilagante. La mia unica consolazione, mentre aspiro vetri e telefono ad assicuratore e meccanico, è quella di aver ritrovato i miei dischi del cuore ancora integri sul sedile posteriore della mia auto. Mi sono arresa all’idea di essere utile ad un progetto condiviso di politiche di inclusione sociale e sviluppo urbano, ma in fondo spero ancora che la ’bellezza’ possa salvare il mondo".