"La droga? Volevo solo sballarmi coi miei amici a un rave-party"

Un educatore incensurato è stato arrestato con diverse droghe sintetiche. Ha dichiarato di averle acquistate per consumarle con gli amici in un rave-party a Bologna. La difesa ha mostrato il biglietto del treno e il giudice ha riqualificato l'accusa, imponendo l'obbligo di dimora. La difesa presenterà una copia del telefonino per dimostrare l'innocenza dell'imputato.

"La droga? Volevo solo sballarmi coi miei amici a un rave-party"

"La droga? Volevo solo sballarmi coi miei amici a un rave-party"

"Non sono uno spacciatore, quelle droghe avrei dovuto consumarle con amici per resistere ad oltranza ad un rave-party a Bologna...". È quanto ha dichiarato ieri davanti al giudice, il 42enne educatore, incensurato, arrestato l’altra notte alle 4,30 in zona stazione dai carabinieri che lo hanno trovato in possesso di diverse droghe sintetiche (chetamina, speed, Mdma e buprenorfina). Ieri mattina è comparso in tribunale rispondendo per una quarantina di minuti alle domande del gip Luca Ramponi. L’uomo ha spiegato che "quella notte stava andando a prendere il treno per Bologna" (la difesa ha mostrato anche il biglietto già convalidato elettronicamente) dove "alle 6 del mattino, in un capannone" avrebbe dovuto partecipare "ad un rave-party". Raccontando che "fosse reduce da tre giorni di techno-feste" e che la droga "servisse per resistere a oltranza" dato che "dopo due o tre ore ci si spegne". Respingendo le accuse di spaccio, ha detto che avrebbe dovuto "incontrarsi con gli amici e consumare la droga in gruppo, senza venderla". Il 42enne si è detto "provato", anche dal fatto che sia stato toccato il suo lavoro. "All’interno della cooperativa, non mi occupo di recupero di ragazzi tossicodipendenti, ho un’altra mansione – ha puntualizzato – La droga è una scelta privata, ero in ferie da una settimana e mi sballo solo in queste feste". Il pm Giulia Galfano ha chiesto i domiciliari, mentre il legale difensore Giuseppe Caldarola la remissione in libertà. Il gip ha riqualificato l’accusa di detenzione ai fini di spaccio nell’ipotesi più lieve, e disposto l’obbligo di dimora a Castelnovo Monti, restituendogli i 120 euro sequestrati (provando che fossero stati prelevati al bancomat). Infine, la difesa ha annunciato che depositerà una copia forense del suo telefonino per dimostrare che non è uno spacciatore.

al. cod.