"La guerra è il problema, non la soluzione"

Simonetta Gola, vedova di Gino Strada, presenta il festival nazionale di Emergency, atteso in città il 2, 3 e 4 settembre

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di Alessandra Codeluppi

Esattamente un anno fa, il 13 agosto 2021, veniva a mancare Gino Strada, il medico chirurgo che voleva guarire il mondo dal male delle guerre. A breve la nostra città si appresta a ricordarlo: il 2, 3, 4 settembre Reggio ospiterà il festival di Emergency - la ong da lui fondata - quest’anno intitolato ‘La scelta’. Alla luce del conflitto Ucraina-Russia, si rifletterà sulle sue molteplici implicazioni e sul ruolo della società civile per fronteggiare i problemi. Responsabile dell’evento è la moglie di Strada, Simonetta Gola, direttrice comunicazione di Emergency: "Gino ci ha insegnato che le cose si possono cambiare: è la sua più grande eredità e lo ha dimostrato con Emergency, riuscendo a contagiare tante persone col suo pensiero".

L’Occidente si è schierato in larga parte per la necessità della guerra in Ucraina. Secondo lei, cosa ne avrebbe pensato Gino Strada?

"Lui riteneva che la guerra non potesse mai essere la soluzione, ma che è il problema. Ha sempre portato l’esempio dell’Afghanistan, dove dopo vent’anni si è arrivati a un accordo: sul piano militare nessuno ha vinto, su quello politico i talebani, ma tutti gli obiettivi della coalizione internazionale sono stati falliti. Da qui nasce l’idea della scelta, come concetto centrale del Festival di Reggio: non è detto che la guerra sia inevitabile, mentre si possono prendere decisioni alternative".

Si è a lungo polemizzato su responsabilità di Ucraina e Russia e su come affrontare il conflitto. Come giudica le scelte fatte dall’Italia e dall’Europa? "Di certo l’Ucraina è stata aggredita, mentre la Russia è stata aggressore. Ma l’Europa avrebbe potuto fare qualcosa di più: ad esempio avere un ruolo di mediazione tra i due Stati che invece non ha esercitato. Inviare le armi all’Ucraina ha portato solo a un prolungamento della guerra. E abbiamo lasciato a negoziare soltanto Erdogan. Ora, dopo aver mandato le armi e fatto le sanzioni alla Russia, non so se l’Europa possa ancora mediare: è uno dei tanti problemi aperti".

Secondo i sondaggi, le elezioni del 25 settembre saranno vinte dal centrodestra. Si dà per possibile premier Giorgia Meloni, che si dice filo-atlantista. È una prospettiva che la preoccupa?

"Non sappiamo ancora come andrà il voto. Comunque il valore principale di Emergency resta quello della nonviolenza. La guerra non è la soluzione, chiunque la pratichi. La si invoca per difendere i civili, ma poi loro sono quelli che muoiono".

Altra grande questione, su cui un nuovo governo di centrodestra potrebbe dare una sterzata, è l’immigrazione.

"Vedremo cosa succederà. Sicuramente finora c’è stato un problema sulla gestione dell’immigrazione a partire dal 2017, con governi di diverso colore: lo si è visto con il codice di condotta delle ong, fatto da un esecutivo di centrosinistra, che ha criminalizzato i salvataggi in mare".

A questo scenario quale contributo vuole dare il Festival di Emergency?

"Vogliamo sollevare soprattutto una riflessione collettiva, per capire quale può essere il futuro. Crisi climatica ed economica e i legami con la guerra sono questioni che interpellano tutto il mondo. Vogliamo chiederci quali priorità possiamo darci come comunità umana".

Quali questioni affronterà il Festival?

"Innanzitutto la guerra. Ma anche la gestione dell’immigrazione. Rifletteremo sul ruolo sulle ong al di là degli stereotipi di chi le dipinge come chi vive sulle spalle dei migranti. E poi ruolo della comunicazione: c’è ancora paura della verità del giornalismo. Il rapporto tra arte e conflitto. Come rispondere alle domande dei bambini".

C’è qualche evento che le sta particolarmente a cuore?

"La mostra al Palazzo dei musei sulla guerra in Afghanistan del fotografo Giles Duley, che attualmente sta seguendo il conflitto in Ucraina e racconta cos’è la guerra per chi la subisce. E poi, sabato 3, al Teatro Valli, il ricordo di Gino Strada con la ‘Buxus Consort Strings’, che proporrà brani di compositori classici e altri scritti da Ezio Bosso".