La raccolta ’porta a porta’ diventa un casus belli tra maggioranza e opposizione

Non si placano le polemiche a Casalgrande sul tema dei rifiuti. L’assessore all’ambiente di Casalgrande Daniele Benassi aveva ‘bocciato’ il porta a porta (attivo solo a Salvaterra) proponendo l’utilizzo di ecostation. Il coordinatore del consiglio locale di Atersir per la provincia di Reggio Nico Giberti (sindaco di Albinea) aveva poi subito replicato: "Il sistema porta a porta è il metodo di raccolta che ha permesso alla nostra provincia di traguardare gli ambiziosi obiettivi posti dalla Regione". Sulla questione sono intervenuti anche i consiglieri comunali di minoranza del Pd di Casalgrande Matteo Balestrazzi e Paolo Debbi rimarcando che l’assessore Benassi "dopo tre anni ripete lo stesso ritornello che evidenzia quanto abbia fatto l’amministrazione Daviddi sul tema rifiuti: niente, il vuoto totale. Dopo tre anni ancora si parla di lamentele e le segnalazioni provenienti da dubbi sondaggi mai approfonditi quando in ogni caso la gestione dei rifiuti è un problema ambientale e non di gradimento popolare".

Per l’opposizione la decisione dell’amministrazione di "bloccare l’estensione del porta a porta a tutto il comune ha impedito il passaggio alla tariffazione puntuale". Il sindaco Daviddi e Benassi ieri in una nota hanno risposto al Pd e a Giberti: "Il coordinatore dei sindaci in Atersir Nico Giberti e i consiglieri del Pd non riescono a tenere separato il piano politico da quello tecnico. Il Comune di Casalgrande vuole potenziare la raccolta differenziata e arrivare alla tariffazione puntuale senza ricorrere al porta a porta spinto. Questa nostra proposta ha da sempre trovato un muro ideologico impedendoci di mettere in campo una sperimentazione precedentemente avviata con il porta a porta su Salvaterra. Il Pd afferma che l’amministrazione non avrebbe fatto nulla sui rifiuti. Questa affermazione non è vera: abbiamo studiato e fatto valutare una proposta alternativa al metodo del porta a porta come viene realizzato oggi a Salvaterra. L’intervento di Giberti dimostra che non c’è la volontà di un confronto, ma quella di imporre una linea".

Matteo Barca