"L’ospedale perde la cucina, via 11 lavoratori"

L’allarme dei sindacati Cgil, Cisl e Uil: "Tra loro ci sono persone senza patente, che hanno familiari da assistere e madri single"

"L’ospedale perde la cucina, via 11 lavoratori"

"L’ospedale perde la cucina, via 11 lavoratori"

L’ospedale di Guastalla è destinato a perdere anche la cucina interna. Dall’8 maggio, infatti, il servizio dovrebbe essere affidato a un’impresa esterna. E non mancano le proteste della Funzione pubblica dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. Si allunga, dunque, la protesta per la perdita di servizi all’ospedale della Bassa, dove da più parti viene sollecitato un maggiore impegno per riportare sul territorio rivierasco le attività di Pediatria, Ostetricia, con relativo Punto nascite. Inoltre, dal punto di vista sindacale, la scelta sulla cucina interna costringerà gli undici lavoratori in forza ora a Guastalla, dove abitano, a spostarsi a Montecchio o Reggio Emilia. Tra loro figurano anche operatori senza patente, altri che hanno familiari da assistere, fino a casi di madri single. Persone che avrebbero enormi difficoltà ad affrontare trasferimenti da 60-75 chilometri al giorno. La controproposta sindacale? Creare una mensa interna per tutto il territorio della Bassa, usando i locali ora non utilizzati dell’ospedale. Il personale avrebbe garantito un servizio a oltre 700 operatori sanitari, che una mensa interna non ce l’hanno, dovendo usufruire dei buoni pasto in bar e locali della zona.

"Abbiamo chiesto di rivedere la scelta – dicono i sindacati – ma la risposta è stata negativa". Per questo i rappresentanti dei lavoratori hanno deciso di lanciare un appello alla politica, partendo dal sindaco guastallese fino alle altre istituzioni: "Gli amministratori pubblici – aggiungono i sindacati – hanno il diritto di sapere che con questa scelta l’ospedale di Guastalla ci rimette anche per il futuro: non sono rari i casi di professionisti che rifiutano persino l’assunzione a tempo indeterminato a Guastalla, perché è scomodo e senza servizi. Oggi, di sicuro, avrà un servizio in meno. Il risultato è che a Guastalla vogliono andare in pochi e chi si trova già in servizio viene caricato di doppi turni, salta i riposi, si vede annullare le ferie e gli è negato un part time per gestire la famiglia".

Antonio Lecci