
Matilde Salati, giovane atleta reggiana, conquista il primo posto nella categoria S1 ai campionati italiani di triathlon medio.
A ottobre 2022, di punto in bianco, Matilde Salati s’iscrisse ad una gara di triathlon a Desenzano: reggiana e doppia figlia d’arte, si piazzò al quarto posto, salendo pure sul podio perché in quella gara premiavano le prime quattro. Passano due anni e mezzo e quel quarto gradino del podio si trasforma in quello più alto, con Matilde che a 23 anni va a vincere la categoria S1 nei campionati italiani di triathlon medio (km 1,9 nuoto, km 80 in bici e 19 km a piedi) disputati a Barberino di Mugello, settima assoluta. Già ottima ondina della Reggiana Nuoto, Matilde è passata al triathlon su consiglio della mamma Alma Chierici che in questa disciplina ha vestito l’azzurro. Papà Stefano è stato ottimo triatleta, la nonna Loredana Cavazzoli maratoneta di valore. "Per quanto riguarda i consigli della mamma, devo precisare che mi ha obbligata – ride Matilde – e ha fatto bene, perché il triathlon è davvero coinvolgente. Riguardo a Barberino, è stata la mia prima volta sul medio, molto emozionante. Sono uscita prima dalla frazione di nuoto, la bici è andata bene — soprattutto nelle salite, che sono il mio punto di forza — e nella corsa ho stretto i denti, riuscendo a chiudere in progressione".
Già il triathlon è poliedrico, ma lei lo è ancora di più?
"Nel triathlon sono tesserata con la Valdigne Triathlon e assieme alle mie compagne siamo arrivate seconde nella classifica a squadre femminile. E’ vero, non faccio solo triathlon, perché sono tesserata nel ciclismo con la Breganze Ciclo Club 96, il cui direttore sportivo è Gabriella Pregnolato".
Nel podismo niente tessere? "No, in effetti non faccio gare podistiche, anche se forse dovrei, perché la parte finale a piedi è il mio tallone d’achille. L’anno passato ho corso pochissimo a causa di un infortunio, ora va molto meglio".
Con i consigli di David Morelli, preparatore atletico della Reggiana Calcio?
"Lui non ha bisogno di presentazioni, sia come tecnico, sia come specialista della mia disciplina in cui ha vinto tanto. Sa come preparare la gara, come gestirla, mi segue già da un paio d’anni e mi trovo molto bene. E’ stato lui a spingermi ad allungare le distanze dallo sprint al medio e ha avuto ragione".
Altri ringraziamenti?
"Alla mia famiglia che mi sostiene sempre, al presidente della società Gabriele Sprocati che crede in ognuna di noi e ai miei due team".
Obiettivi a breve?
"Bardolino già questo sabato e Lovere a fine mese".
E nella vita?
"Sono laureata in Scienze dell’Educazione e mi piacerebbe specializzarmi nel settore della nutrizione, sportiva e non".