Mohamed fragile e dimenticato

(...) Come può essere che un ragazzo così sia finito a dormire su un giaciglio di pietra in stazione? Perché Mohamed, privo di rilevanti precedenti e desideroso di imparare (chiedetelo al nostro cronista: era il primo a incontrare a scuola, puntualissimo sebbene faticasse ad apprendere la nostra lingua) era finito a dormire di fianco a un 23enne tossicodipendente e con una sfilza di precedenti? Il suo assassino, era diventato l’unico possibile compagno di viaggio nella disperazione. Dormivano assieme, erano entrambi tunisini, magari cercavano di difendersi a vicenda. Ecco, una sola domanda. Cosa sarebbe successo se, allo scadere del permesso di soggiorno come minore non accompagnato, a Mohamed fosse stata proposta una strada concreta e dignitosa? Insegnargli un mestiere, anche umile, da cui partire, trovargli un giaciglio al coperto, fornirgli un pasto decente. Beh, probabilmente sarebbe vivo e oggi noi riempiremmo le nostre pagine con notizie più edificanti.

Saverio Migliari