Muore per malattia a soli 36 anni, lacrime per Luca Caccialupi: "Ragazzo d’oro"

Appassionato di arrampicata, amava scalare la Pietra e andare tra i monti delle sue origini a Collagna. Ha giocato a basket per La Torre e Cavriago, lavorava alla Nannini, azienda di occhiali. Oggi i funerali

Luca Caccialupi lascia i genitori, due sorelle e la compagna Francesca

Luca Caccialupi lascia i genitori, due sorelle e la compagna Francesca

Reggio Emilia, 17 aprile 2024 – Strappato alla vita troppo presto, a soli 36 anni. Luca Caccialupi è morto ieri, stroncato da una brutta malattia, all’hospice casa Madonna dell’Uliveto di Albinea, circondato dall’affetto della sua famiglia.

Era conosciutissimo da Reggio all’Appennino. Papà Luigi è originario di Collagna, dove tuttora hanno una casa e dove Luca amava spesso andare a trovare gli amici in montagna dedicandosi anche ad una delle sue grandi passioni: l’arrampicata. Adorava scalare le pareti in palestra, ma soprattutto i monti e la Pietra di Bismantova.

Luca era un grande sportivo. Ha giocato per anni a basket, a livello giovanile e poi dilettantistico, vestendo le canotte – tra le tante altre – anche della Torre e di Cavriago. Così come brillante è stata la sua carriera scolastica e universitaria. Luca, classe ’87, si era diplomato al liceo Aldo Moro e poi laureato in biotecnologie mediche. Lavorava in un’azienda di Reggio che produce occhiali, la Nannini Italian Quality Eyweare con sede a Pieve Modolena, in via Kennedy. Tra i suoi hobby, oltre allo sport, anche quello della falegnameria. Il classico bravo ragazzo, con la testa sulle spalle. Così lo dipinge chi lo conosceva bene. Luca lascia la compagna Francesca, la mamma Claudia e il papà Luigi con Lucia e le sorelle Chiara con Michele e Gloria con Lorenzo. Oggi l’ultimo saluto coi funerali che partiranno dall’Hospice di Montericco per il cimitero Nuovo di Coviolo con una semplice cerimonia civile, in attesa poi della cremazione.

Tantissimi i messaggi di cordoglio. "Ho il cuore spezzato. Era un ragazzo d’oro, brillante, di un’intelligenza rara. Ho avuto l’onore di fare il liceo con lui e non ricordo mai un solo episodio negativo", racconta Matteo Gabbi, suo ex compagno di classe. "Luca carissimo, la vita è stata davvero ingiusta con te. Grazie per essere stato un collega capace e prezioso. Amico taciturno, finto-burbero, dalle mani d’oro. Porta con te il nostro affetto e l’ammirazione, con le lacrime agli occhi, per il tuo coraggio da leone. L’ultimo abbraccio fortissimo e buon viaggio", lo ricordano i colleghi di lavoro della Nannini.