Processo per Saman, il padre in video collegamento dal Pakistan il 12 maggio

Le ultime notizie sull’omicidio della 18enne: il ruolo della zia che vive in Inghilterra e la pista del ‘delitto d’onore’. Nuovo sopralluogo nella casa di Novellara

Reggio Emilia, 21 aprile 2023 - Shabbar Abbas, il padre di Saman, si videocollegherà dal Pakistan con il tribunale di Reggio nell'udienza prevista il 12 maggio.

È la novità annunciata stamattina dal presidente della Corte d'Assise Cristina Beretti all'inizio dell'udienza sul processo per l'omicidio della 18enne pakistana.

Gli imputati sono i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, lo zio Danish Hasnain e i cugini Nomanulhaq Nomanulhaq e Ikram Ijaz.

Dopo che era stato formalizzato l'assenso a videocollegarsi del padre alle autorità del Pakistan, ora sarebbero state create anche le condizioni tecniche perché il genitore della ragazza possa partecipare al processo.

Il sopralluogo alla casa di Saman: dov'era stata sepolta la ragazza ora c'è una spianata di ghiaia
Il sopralluogo alla casa di Saman: dov'era stata sepolta la ragazza ora c'è una spianata di ghiaia

Il ruolo della zia in Inghilterra

Questa mattina in aula c’era il maggiore dei carabinieri Maurizio Pallante, comandante del nucleo investigativo, chiamato a testimoniare dal pm Laura Galli.

Il maggiore ha tratteggiato il ruolo della zia Shamsa Batool (sorella di Shabbar Abbas). E' stato infatti attraverso un messaggio vocale della donna che gli inquirenti avrebbero capito che la pista giusta da seguire nell'indagine "era quella del delitto d'onore".

La donna, emigrata in Inghilterra, secondo gli inquirenti era a conoscenza del piano per l'omicidio e lo avallava per recuperare la rispettabilità della famiglia.

Pallante ha anche ripercorso le ore del 29 aprile 2021, il giorno prima della scomparsa della giovane, descrivendo l'immagine ripresa dalle telecamere degli imputati sull'aia con le pale, come "le prove generali del delitto".

Il sopralluogo con lo zio e i cugini di Saman

Il processo per il delitto di Saman Abbas, questo pomeriggio, si è trasferito sui luoghi teatro dell'omicidio. Gli imputati (lo zio Danish Hasnain e i cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz) sono stati portati, uno alla volta, all'interno della casa in cui vivevano in via Canale a Novellara, nella Bassa reggiana. Nello stesso edificio, molto degradato, sono poi entrati i giudici della Corte d'Assise di Reggio Emilia e gli avvocati. La richiesta è stata fatta dagli stessi difensori presenti al processo, per "verificare sensorialmente lo stato dei luoghi, in tante prospettive, visto che ci sono versioni dei vari protagonisti molto differenti tra loro. Solo un sopralluogo poteva far riscontrare esattamente la veridicità di quanto detto", ha detto l'avvocato di Danish Hasnain, Liborio Cataliotti. Soltanto i giudici e gli avvocati, poi, si sono spostati nell'abitazione degli Abbas in viazza Reatino e nel rudere poco distante, in cui il corpo della 18enne uccisa fra il 30 aprile e il 1° maggio 2021 è stato ritrovato nel novembre 2022. La buca da cui il corpo è stato estratto ora è stata coperta di ghiaia. La prossima udienza è fissata per il 12 maggio.