Sciopero contro i dirigenti Ausl "Si sono aumentati i premi del 20%"

Sgb: "Mentre la sanità è in crisi, loro percepiscono lussuosi superbonus". Il 20 ottobre braccia incrociate

Sciopero contro i dirigenti Ausl  "Si sono aumentati i premi del 20%"

Sciopero contro i dirigenti Ausl "Si sono aumentati i premi del 20%"

"Tagli, grave carenza di personale, scandalose liste d’attesa: la sanità regionale è un vero e proprio inferno. Eppure nonostante questa crisi profonda le uniche delibere che arrivano sono per i lussuosi superpremi dei direttori generali, con un aumento stabilito del 20%, ovvero quasi 30mila euro in più su base annua. Questo sistema autoreferenziale e autocelebrativo è una parte dei mali che soffocano e affossano la sanità pubblica".

Interviene a gamba testa il Sindacato generale di base, nel criticare aspramente l’ultima delibera regionale che prevede ricche gratifiche per le posizioni apicali delle aziende sanitarie e ospedaliere del territorio. "L’aumento viene giustificato con il raggiungimento degli obiettivi del 2022. Ci sarebbe da chiedersi quali fossero questi obiettivi: tutti coloro che sono al vertice sarà premiato, chi più e chi meno. E intanto la sanità emiliano romagnola e in una crisi profonda quasi irreversibile".

Il sindacato nella nota annuncia uno sciopero di 24 ore per il 20 ottobre, minacciandone altri.

E il motivo è presto detto: "Mentre i direttori vengono premiati i lavoratori devono sottostare a pessime condizioni di lavoro, blocco alle assunzioni, precarietà, salari da fame, aggressioni, violenze. Questi direttori, che prendono in un’unica soluzione premio lo stipendio lordo annuale di un operatore del comparto, non hanno fatto altro che spalancare le porte alla sanità privata dando in appalto la gestione del servizio di medicina specialità nei pronto soccorso". Il sindacato poi conclude: "Il diritto alla salute non può e non deve essere oggetto di un management sempre più orientato al depauperamento del servizio sanitario nazionale e sempre più spinto verso la privatizzazione. È ora di riappropriarsi del diritto alla salute con il rilancio della sanità pubblica, con le lotte al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità".