
di Francesca Chilloni
Un contenzioso inedito vede tra le dolci colline matildiche schierati su fronti opposti l’amministrazione comunale castellese e l’Azienda Agricola Montebaducco, una delle realtà rurali (allevamento di somarini e agriturismo, fattoria didattica e azienda di trasformazione casearia) più sorprendenti ed amate dai reggiani. È scontro giudiziario tra la "fattoria degli asinelli" e il Comune, che chiede la demolizione di una serie di costruzioni che considera abusive perché sarebbero state elevate troppo a ridosso del torrente Modolena. Il Municipio ha emesso anche due sanzioni per un totale di 4mila euro nei confronti dell’azienda, con i titolari Davide Borghi e Matilde Faieti che - tramite il loro legale, avvocato Silena Ciriesi - hanno deciso di opporsi presentando due ricorsi al Tar di Parma contro altrettante ordinanze emesse dall’Ufficio Edilizia privata. La giunta Olmi lo scorso 24 novembre, dopo la notifica dei ricorsi per l’annullamento (previa sospensione in via cautelare) delle ordinanze, ha deciso di resistere e a sua volta ha dato mandato agli avvocati di procedere. Il contenzioso è iniziato a seguito di un sopralluogo effettuato il 16 dicembre 2021 da agenti del Corpo di polizia municipale dell’Unione Colline Matildiche, insieme a personale dell’Ufficio tecnico comunale. Nell’ispezione sono state identificate una serie di costruzioni che non rispetterebbero i regolamenti: alcune realizzate addirittura prima del 2008. Si tratta per lo più di stabili senza fondamenta, ma che per l’amministrazione comunale sarebbero stati realizzati - senza preventiva "autorizzazione paesistica" o in difformità ad altri regolamenti - in "un’area all’interno di fascia di 150 metri dal piede dell’arginesponda del torrente... sottoposta a tutela paesaggistica e ambientale". Il 13 settembre il Comune ha emesso due ordinanze di rimozione delle opere, e le due sanzioni da 2mila euro. Lungo l’elenco delle opere che si legge negli atti: una tettoia per deposito materiali; tre casette, con struttura in legno; un tendone a doppia pagoda e un gazebo; una scaffalatura da magazzino, in struttura metallica; una tettoia, in struttura metallica; un ricovero animali, su platea in cemento; un pergolato, in struttura metallica, con impronta a terra a croce in sostituzione di un pergolato esistente avente differente sedime; un edificio in muratura. L’azienda si è così rivolta al Tar.