REDAZIONE REGGIO EMILIA

Seta, prove di pace. Intesa con i sindacati sui buoni pasto. Capozza: "Non basta"

Riunione fiume, accordo per 523mila euro in buoni pasto da 8 euro. Le sigle chiamano la Regione: "Stop autisti trattati come schiavi". La Fit-Cisl: "Erano terrorizzati dallo sciopero, ma ora serve di più".

Riunione fiume, accordo per 523mila euro in buoni pasto da 8 euro. Le sigle chiamano la Regione: "Stop autisti trattati come schiavi". La Fit-Cisl: "Erano terrorizzati dallo sciopero, ma ora serve di più".

Riunione fiume, accordo per 523mila euro in buoni pasto da 8 euro. Le sigle chiamano la Regione: "Stop autisti trattati come schiavi". La Fit-Cisl: "Erano terrorizzati dallo sciopero, ma ora serve di più".

Quasi nove ore di incontro tra i sindacati e Seta, due giorni fa, con la notizia, in primis, dell’accordo per 523mila euro in buoni pasto da 8 euro. Buoni migliori e uguali per tutti gli autisti Seta di Reggio, Modena e Piacenza. L’ulteriore notizia è che si è aperto "faticosamente un dialogo, senza alcuna intesa, che per ora ha ribaltato lo schema: non più un contratto unico per tutti gli autisti Seta applicando ai veterani le norme peggiorative dei nuovi assunti, ma l’impegno ad estendere le garanzie a tutto il personale. Con un dettaglio: servono i soldi e prima ancora serve un piano industriale", ha dichiarato Gaetano Capozza, leader della Fit-Cisl reggiana.

La lunga giornata era iniziata in Prefettura a Reggio, al vertice per fermare lo stato di agitazione aperto da Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Autoferro. Lì il sindacato ha segnato il primo punto, portando a casa l’impegno per l’aumento dei buoni pasto – un primo segnale di dignità e uguaglianza per tutti i lavoratori Seta – e rimarcando le priorità degli autisti assunti dopo il 2012: non hanno indennità per la guida degli autobus da 18 metri e si beccano i turni peggiori. Tutti temi discussi al tavolo con l’azienda qualche ora dopo. "Il rischio di uno sciopero ha terrorizzato Seta. Dopo più di un anno di scelte irresponsabili, l’azienda ha fatto un primo passo avanti con l’operazione dei buoni pasto, che chiedevamo da tempo – ha spiegato ancora Capozza –. Basta questo? Certo che no. Vorremmo fosse chiaro a Seta che non è con 2.71 euro di aumento dei buoni che fermeranno la fuga degli autisti. La partita vera si gioca con una nuova e radicale organizzazione del lavoro, con una bussola che si chiama piano industriale. Quel piano industriale che i Comuni soci non hanno ancora ricevuto". L’intenzione di Seta sarebbe quella di arrivare a un contratto unico entro il 30 aprile del 2025. Messi sul tavolo circa 600mila euro all’anno, quasi tutti consumati dall’operazione sui buoni pasto. Solo dopo una battaglia "siamo arrivati ad un documento che santifica tre cose: i diritti degli autisti senior non si toccano, quei diritti vanno estesi anche ai più giovani, ci serve un contratto unico moderno che rilanci Seta", ha proseguito Capozza.

Ora servono soldi, tanti, "per l’aumento del numero di autisti e la fine dello sfruttamento dei nuovi assunti usati come schiavi. Seta ha bisogno di risorse, il primo campanello cui suonare è quello della Regione, che sottofinanzia Reggio. Ora la Regione ha nuovo presidente, a breve avrà un nuovo assessore e insieme potranno dare anche nuovi indirizzi a Tper, che controlla il 49% di Seta. Quindi, Fit Cisl conferma che la stagione della fiducia a gratis è finita. Seta vuole fare davvero sul serio? Le andiamo a guardare in mano, rispettiamo la parola data alla Prefettura e fermiamo lo stato di agitazione. Che riprenderà appena l’azienda uscirà dai binari del buon senso".

red. cro.