Silk Faw news Reggio Emilia, senza supercar di lusso: campi seminati

L’ultimatum definitivo dei proprietari dell’area di Gavassa: "Entro fine settembre o si fa oppure ci salutiamo. Intanto abbiamo seminato mais e frumento, se non si andrà a rogito raccoglieremo comunque i frutti"

Silk-Faw per ora ha piantato solo delle bandiere nel terreno a Gavassa

Silk-Faw per ora ha piantato solo delle bandiere nel terreno a Gavassa

Reggio Emilia, 7 settembre 2022 - «Il rogito? Nessuna novità. Noi intanto abbiamo seminato mais e frumento, così se salta tutto almeno l’anno prossimo raccogliamo qualche frutto...". A parlare è Luca Borsari, uno dei soci del terreno di Gavassa sul quale Silk-Faw aveva promesso oltre un anno fa di insediarsi con un maxi stabilimento produttivo per le hypercar elettriche sportive di lusso. Promesse non mantenute, col rogito ormai più volte rinviato dalla joint venture sino-americana. Il 5 agosto è stata l’ultima data alla quale era stato annodato il fazzoletto, poi ancora una volta sciolto. "Non abbiamo sentito nulla e neppure sono state fissate delle date – confida Borsari – Inoltre non abbiamo contatti diretti con la signora Katia Bassi (director manager di Silk-Faw, ndr ), ma solo col suo entourage. Ma nessuno ci ha detto più nulla..."

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Poi però Borsari lancia un ultimatum. L’ennesimo (oltre a quelli della politica), ma stavolta pare essere davvero quello definitivo.

«La deadline credo sia fine settembre. O si fa oppure ci salutiamo e amici come prima – chiosa – Noi alla fine non abbiamo nulla da perdere, anzi, abbiamo avuto grande pubblicità al nostro terreno che avrebbe avuto comunque appeal. Gli interessati non mancano. Abbiamo aspettato fino ad ora perché c’era comunque un gentlemen agreement anche col Comune e con la Regione". Inoltre, smentisce le voci circolate nelle scorse settimane riguardo agli 8 milioni ricevuti come caparra: "Falsissimo. Fosse così avremmo festeggiato con una bottiglia pregiata, ma vi assicuro che non abbiamo stappato nulla...".

Infine, il retroscena, tra il serio e il faceto. La società proprietaria dell’area mette le mani avanti. "Noi abbiamo comunque seminato mais e frumento, anche come risposta alla crisi alimentare. Se dovesse andarci male, l’anno prossimo raccoglieremo comunque i nostri cereali. Una coltivazione che non vincola un’eventuale operazione industriale", conclude Borsari.

Nell’area al momento campeggiano ancora le bandiere marchiate Silk Sports Car (una delle tante scatole societarie), posizionate per fare promozione durante il passaggio del Giro d’Italia la scorsa primavera. La settimana scorsa, l’assessore regionale Vincenzo Colla ha nuovamente tuonato, chiedendo ai vertici Silk-Faw di fare chiarezza sul progetto. Soprattutto dopo l’ennesimo addensarsi di nuvole scure; a sgretolare ancor più il futuro – tra tanti dubbi e perplessità – ci sono anche l’indagine della Procura e la richiesta di messa in mora da parte di 17 dipendenti.