
L’avvocato Mattia Fontanesi
Finito il matrimonio, è scoppiata una guerra tra ex coniugi, con presunte vendette che avrebbero coinvolto anche i parenti di lei. All’esito delle indagini condotte dal pm Giulia Galfano, è scaturito un processo che vede l’uomo accusato di molteplici reati verso la donna e i familiari costituiti parte civile. Nel rito abbreviato davanti al gip Luca Ramponi, un 49enne che abita nel distretto ceramico è stato riconosciuto responsabile di stalking verso l’ex moglie e di diffamazione, reato in cui è stata riqualificata dal gup l’accusa di divulgazione di immagini dal contenuto sessuale. Per lui ha deciso una pena di 9 mesi, assolvendolo invece da altre due contestazioni. Una è quella di aver cosparso di liquido infiammabile e dato fuoco alla macchina, del tutto distrutta, di un uomo che era andato a pesca col padre della donna, causando anche l’annerimento della casa degli ex suoceri. L’altra, legata allo stesso episodio risalente alla notte del 24 luglio 2023, è quella di aver danneggiato l’auto dell’ex coniuge e della ex suocera ricoprendole di acido. Il pm in aula Maria Rita Pantani aveva chiesto 3 anni e 4 mesi di pena, mentre l’avvocato difensore Mattia Fontanesi l’assoluzione per tutti i reati e in subordine il minimo della pena e le attenuanti generiche. Gli atti persecutori si sarebbero susseguiti dal novembre 2022 ak luglio 2023. Quando la donna decise di trasferirsi coi figli a casa dei genitori, lui avrebbe iniziato a inviarle messaggi in cui la insultava e la minacciava dicendole che se non avesse acconsentito a rapporti sessuali o a inviargli foto in cui era nuda "le avrebbe presentato il conto del ristorante". Avrebbe anche ventilato di stampare e distribuire immagini che la ritraevano in intimità e preteso che lei lo informasse su tutto ciò che faceva. Nel maggio 2023 avrebbe chiesto ai vicini di casa del suocero di installare telecamere rivolte verso il cortile dei genitori della ex moglie e sarebbe entrato anche nello spazio dei confinanti facendo scattare l’allarme. Avrebbe anche montato una telecamera sulla macchina della donna e una fototrappola nella ditta dove lei lavora e nel parcheggio. Nello stesso mese si sarebbe presentato a casa dei suoceri con una pistola visibile alla cintura e un coltello legato alla fondina sulla coscia, dicendo che la donna era in auto con ucraini e dicendo alla propria figlia che doveva fare loro la guerra.
Alessandra Codeluppi