REDAZIONE REGGIO EMILIA

Stalking e minacce via messaggio. Condannato un uomo di 35 anni

L’imputato aveva già ricevuto l’ammonimento del questore. Presi di mira anche i familiari. della sua ex compagna.

Il giudice Michela Caputo

Il giudice Michela Caputo

Nonostante fosse stato raggiunto da un ammonimento del questore nel maggio 2019, non aveva interrotto le condotte moleste verso l’ex compagna. Aveva invece continuato a minacciarla con messaggi whatsapp non graditi a lei e neppure alla sua famiglia. Ai parenti della donna ventilava conseguenze spiacevoli in caso di mancate risposte alle sue chiamate e alla sua volontà di incontrare la figlia minorenne, che era stata affidata dal tribunale alla madre. Lui, un 35enne di origine marocchina, residente a Reggio, è stato condannato ieri dal giudice Michela Caputo con rito abbreviato a 1 anno e 2 mesi, pena convertita in lavori di pubblica utilità.

Le indagini sui fatti contestati, avvenuti in un paese della Bassa, sono state svolte dai carabinieri di Boretto. Il pubblico ministero aveva chiesto 2 anni e 4 mesi per i reati di stalking aggravato, commesso dal maggio al luglio 2019, e violazione degli obblighi di assistenza familiare. La donna si è costituita parte civile affidandosi all’avvocato Mariastella Mescoli. L’avvocato difensore Costantino Diana ha domandato il minimo della pena e la conversione in lavori di pubblica utilità.

Nel dettaglio, l’uomo aveva inviato all’ex convivente, una donna italiana, e alla madre di lei, frasi dal tono minatorio: "Se non vieni, vengo io e ti farò vedere". Oppure: "Ok pagherò con il carcere ma poi vengo lì e ti farò vedere cosa vuol dire prendermi in giro". Uno di questi messaggi aveva coinvolto anche la figlia: "Sfondo il cancello e mi vengo a prendere la bambina". E ancora: "Ti prometto che mi trasferisco a...", indicando poi il nome del paese della Bassa, "così siamo vicini vicini". Queste affermazioni avevano generato nella donna timore per la propria incolumità e per quella dei suoi familiari: per proteggersi decise di cambiare numero di telefono. Il 35enne aveva confessato le condotte, giustificandosi dicendo di aver commesso errori solo perché voleva vedere la figlia.

Alessandra Codeluppi