REDAZIONE REGGIO EMILIA

Stazione, macelleria di via Eritrea: "Mio figlio preso a pugni da tre ragazzi"

"Ero alla cassa, ho visto mio figlio che parcheggiava l’auto qui all’angolo. Un attimo dopo stava gridando: “Papà. Aiutami, papà“"....

"Ero alla cassa, ho visto mio figlio che parcheggiava l’auto qui all’angolo. Un attimo dopo stava gridando: “Papà. Aiutami, papà“"....

"Ero alla cassa, ho visto mio figlio che parcheggiava l’auto qui all’angolo. Un attimo dopo stava gridando: “Papà. Aiutami, papà“"....

"Ero alla cassa, ho visto mio figlio che parcheggiava l’auto qui all’angolo. Un attimo dopo stava gridando: “Papà. Aiutami, papà“". Hussain Delwer è originario del Bangladesh ed è il titolare della macelleria in via Eritrea, zona stazione, dove venerdì sera suo figlio di 22 anni è stato aggredito da tre ragazzi "magrebini", riferisce. "Erano circa le sette di sera, mio figlio tornava dall’università – racconta –. Sono uscito e l’ho ritrovato a terra, lanciato contro una serranda del negozio". Il padre inizia a urlare contro i tre aggressori. "Mio figlio stava uscendo dall’auto, uno di loro si è avvicinato e gli ha detto: “Dammi cinque euro e ti do del fumo“. Lui ha detto che non fuma, e l’altro: “Dammeli lo stesso“. Poi gli ha dato un pugno sul naso, sono arrivati altri due e lo hanno buttato a terra". Il figlio entra nel negozio e chiama il 113, "intanto loro ci sfidavano – racconta Hussein –. “Vieni qui, combattiamo uno a uno“, dicevano. Noi siamo stati fermi, sono saliti su un bus e se ne sono andati". Hussein ha portato il figlio in guardia medica poco dopo: "Quelli fanno parte di un gruppo che è sempre qui – conclude –. Tutti i giorni davanti al mio negozio. È un disastro".

g.ben.