
Stefano Daveti aveva 63 anni
Reggio Emilia, 26 giugno 2024 – La Procura ha disposto l’autopsia su Stefano Daveti, il 63enne originario della Spezia, residente da una decina di anni nel nostro Appennino, morto lunedì sera all’ospedale Maggiore di Parma, dopo tre giorni di agonia a seguito di un’aggressione avvenuta a casa sua, a Morsiano di Villa Minozzo.
Da quanto risulta, l’uomo è stato colpito a sprangate: inizialmente era stato ipotizzato il reato di lesioni gravissime, ma il tragico evolversi della situazione fa propendere per l’ipotesi di omicidio. Nella giornata di ieri gli investigatori hanno svolto ulteriori accertamenti per chiarire la dinamica dei fatti e valutare poi come inquadrare il tutto.
L’uomo pare avesse avuto diverse liti coi vicini. Daveti, che soffriva da tempo di problemi psichici, era seguito dai servizi sociali. Al vaglio del pubblico ministero Maria Rita Pantani, che coordina gli accertamenti dei carabinieri, c’è la posizione di due persone, padre e figlio vicini di casa, che venerdì sera avevano discusso con la vittima.
Da una prima ricostruzione dei fatti, Daveti avrebbe litigato con il vicino 70enne che stava tagliando l’erba. L’anziano si sarebbe aggrappato alla ringhiera del cancello di Daveti, poi la grata ha ceduto cadendo sul 70enne. A quel punto Daveti sarebbe salito sul cancello: dopo aver visto la scena, il figlio 40enne del vicino avrebbe preso una spranga metallica e sarebbe entrato in casa di Daveti, colpendolo più volte mentre era in camera da letto. Padre e figlio si sarebbero allontanati per poi dare l’allarme, facendo intervenire la pubblica assistenza. I due vicini di casa sono tutelati dall’avvocato Domenico Noris Bucchi: “In questa fase – premette il legale – non intendo rilasciare dichiarazioni inerenti il procedimento penale. Ho incontrato i miei assistiti un paio di volte”, cioè lunedì e anche ieri. “Posso solo dire di aver trovato due persone sotto choc e distrutte dal dolore”.