Pagati per andare al lavoro in bicicletta: ecco come funziona a Reggio Emilia

Ogni mese in busta paga 50 euro extra. Il progetto del Comune ha due anni, ma sta per essere implementato: 75 le aziende che finora hanno aderito

Reggio Emilia, 20 giugno 2023 - La campagna "bike to work", per incentivare chi va al lavoro in bicicletta, a Reggio Emilia c'è da due anni, ma ora il Comune vuole aumentare il numero di partecipanti.

L'idea è anche economicamente interessante: i lavoratori che scelgono le due ruote per il percorso casa-ufficio, infatti, incassano fino a 50 euro al mese extra in busta paga. La nuova chiamata per presentare le richieste ha una data di scadenza: il 31 agosto prossimo.

Biciclette in città: a Reggio Emilia chi pedala da casa a lavoro incassa fino a 50 euro extra in busta paga
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Bike to work: quanta CO2 risparmiata

Finora hanno aderito all'iniziativa 75 tra aziende ed enti e ad oggi si contano 1454 utenti iscritti, con una distanza percorsa complessivamente di 365.000 chilometri, pari a circa 103.000 spostamenti per andare e tornare dal luogo di lavoro. Un'abitudine che fa bene alla salute e al portafoglio, ma moltissimo anche all'ambiente: s'è risparmiato un equivalente di 53.700 chilogrammi di CO2.

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Quali aziende hanno aderito

Le aziende che hanno aderito finora sono per il 60% private, mentre il restante 40% comprende enti pubblici e partecipate, scuole e università, cooperative ed enti religiosi.

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L'assessore alle Politiche per la Sostenibilità, Carlotta Bonvicini esprime soddisfazione: "Bike to Work si è rivelato un ottimo strumento per l'affermazione della mobilità sostenibile, in particolare nella fascia adulta della popolazione. Non dimentichiamo che la bici è concorrenziale all'auto, anche in termini di risparmio di tempo, nei percorsi fino a 4-5 chilometri, che sono tipici della nostra città". Il progetto inoltre "contribuisce a realizzare gli obiettivi del nostro Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) e le politiche del Piano aria integrato regionale (Pair 2020), a dimostrazione che salute e ambiente si migliorano anche con scelte e comportamenti personali", conclude Bonvicini.