Caso affidi, un papà. "Mi candido in Regione contro il sistema Bibbiano"

Un commerciante a cui tolsero i tre figli nella lista con Fratelli d’Italia: "Ho letto che per le ’Sardine’ è solo uno slogan. Lo vengano a dire a me"

Antonio Margini, 50 anni, commerciante, si candida per le prossime Regionali con Fdi

Antonio Margini, 50 anni, commerciante, si candida per le prossime Regionali con Fdi

Bibbiano (Reggio Emilia), 17 dicembre 2019 - Gli era stata tolta la patria potestà genitoriale. I suoi tre figli li poteva vedere solo durante incontri protetti. Ma dopo una battaglia durata anni Antonio Margini ha rinconquistato i suoi diritti di padre e ora, per far sì che la sua storia non sia isolata, ha deciso di scendere in politica con Fratelli d’Italia, una delle formazioni che più ha cavalcato la vicenda affidi e che ha rilanciato lo slogan ‘Parlateci di Bibbiano’. 

LEGGI ANCHE Caso Bibbiano, la mamma. "Io affidataria, beffata dai servizi sociali" Antonio Margini, 50 anni, commerciante, quindi, si candiderà per le prossime elezioni regionali. Per ora, finché non sarà messa la parola fine sull’affidamento condiviso con l’ex moglie (che ora convive con un’altra donna), non può scendere nei dettagli del suo caso personale: «La magistratura sta ancora lavorando – spiega – L’inchiesta non è ancora terminata e attendo che le indagini facciano il loro corso». 

image Margini, innanzi tutto le chiediamo perché si è candidato.  «L’ho fatto perché sono convinto di poter portare elementi utili di discussione in merito al sistema affidi della Val d’Enza, visto che mi ci sono trovato in mezzo. Anche perché ho sentito che qualcuno, come il leader delle ‘Sardine’ bolognesi, ha dichiarato che il caso Bibbiano è solo uno slogan. Che lo vengano a dire a me».

Leggi anche Papà assolto dai maltrattamenti, la figlia: "Perdonami" C’è chi pensa che così stia strumentalizzando la sua vicenda per motivi politici. Come risponde? «Certo, c’è chi potrebbe pensarlo e l’ho messo in conto, ma dico subito che vorrebbe dire che chi pensa questo è in malafede e politicamente schierato. O, ancor peggio, colluso e complice di questo sistema Val d’Enza che per me andrebbe distrutto». 

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È vero che alcuni genitori si sono rivolti a lei dopo che è uscito vincitore da questa battaglia?  «Sì è vero, almeno tre genitori vittime del sistema Bibbiano sono riusciti a ottenere il ritorno in famiglia dei figli, grazie anche alla mia esperienza vissuta e ai consigli che ho dato loro».  C’è però chi nega che vi sia un caso Bibbiano (video), dicendo che si tratta di singoli errori e non di un sistema.  «Invece di negare l’evidenza, io dico che tutti i partiti dovrebbero stare dalla stessa parte, cioè dalla parte dei bambini e fare chiarezza al proprio interno». 

Leggi anche "Per Carletti una grande sofferenza" Qualcosa è stato fatto, come ad esempio la commissione regionale istituita proprio per discutere del caso Bibbiano.  «Come dice qualcuno: se vuoi insabbiare qualcosa fai una commissione».  Se sarà eletto cosa pensa di fare sulla questioni affidi e sui servizi sociali?  «Innanzitutto mi batterò perché venga ridimensionato il grande potere di cui oggi sono in possesso gli assistenti sociali. Poi vorrei riportare il Servizio Sociale in capo all’Ausl e non più ai sindaci di turno. Inoltre un’altra cosa a cui tengo anche per via delle mie esperienze personali, è poter videoregistrare tutti gli incontri con gli operatori sociali. Inoltre sostenere le famiglie economicamente ed anche dal punto di vista medico. Perché si deve arrivare a una legge ad hoc che azzeri gli affidi e aiuti i bambini a casa loro».