FRANCESCO PIOPPI
Sport

’Capitan futuro’ è pronto a rinnovare: "Il granata è sempre la prima scelta"

Libutti: "È vero, ho giocato poco, ma è la stagione in cui penso di essere cresciuto di più"

’Capitan futuro’ è pronto a rinnovare: "Il granata è sempre la prima scelta"

’Capitan futuro’ è pronto a rinnovare: "Il granata è sempre la prima scelta"

’Capitan futuro’ è pronto a rinnovare con la Reggiana. Lo vuole lui e – non è un mistero – lo desidera il patron Romano Amadei che anche nella recente intervista rilasciata al ‘Carlino’ non ha mancato di sottolinearne la stima professionale e quella umana verso questa giovane bandiera granata classe ‘97. "È come se fosse un nipote per me…". Impossibile dargli torto, perché Lorenzo Libutti rappresenta (per davvero…) tutti quei valori che molte volte vengono ostentati ma poi mancano nella realtà. Impegno, dedizione e prestazioni sempre affidabili anche quando – com’è avvenuto in questa stagione – Nesta lo ha un po’ ‘trascurato’, tirandolo fuori dal congelatore solo in caso di emergenza. Lui però non ci ha mai fatto una piega e ha dribblato ogni possibile ‘polemica’ con quel sorriso che ormai in città conoscono tutti.

Libutti, che effetto le fa sentire un gigante come Amadei, che nella sua vita ha visto passare migliaia di calciatori e lavoratori, chiamarla ‘nipote’?

"Mi fa un immenso piacere e ringrazio il patron per la fiducia e la stima. Sono onorato delle sue parole e mi auguro di meritarle davvero. Con l’affetto e l’aiuto dei miei compagni è tutto più facile, anche grazie a loro mi sono sentito pronto ad aiutare la squadra quando è stato il momento. La mia vittoria più grande è quella di poterli aiutare".

Diciassette presenze in campionato, per un totale di appena 811 minuti: un po’ pochine, vista la sua duttilità nella zona destra del campo…

"Avevamo trovato un bellissimo equilibrio, la squadra stava andando bene ed era anche giusto così. Anche se ho giocato meno, quest’anno mi è servito per migliorare e capire tante cose. Mi sono allenato con ragazzi di qualità e, paradossalmente, è forse l’anno in cui sento di essere cresciuto di più".

È impossibile strapparle anche mezza ‘polemica’, quindi passiamo alle note più liete: è stato titolare nelle ultime due con Palermo e Modena e sono arrivare le vittorie più importanti della stagione, quelle che hanno ‘vidimato’ la salvezza. Sensazioni?

"È stato tutto così veloce e così strano che subito non me ne rendevo conto, ma anche adesso sono ancora un po’ stranito. Mi sembra di stare dentro a una favola, ma poi quando mi sveglio è tutto vero (ride, ndr)". Com’era già accaduto in passato, ha dimostrato di essere affidabile anche come ‘braccetto’ di destra.

"Devo un po’ migliorare l’attenzione sull’uomo, perché ogni tanto devo essere più aggressivo in marcatura. In queste due partite abbiamo cercato di spingere di più con i braccetti visto che gli avversari ci tenevano dentro i due centrocampisti (Kabashi e Bianco, ndr) e allora abbiamo provato ad uscire così. Per me c’era comunque un pochino di spazio, perché Kabashi si abbassava e io slittavo terzino".

Che effetto le ha fatto vincere un derby davanti a oltre 13mila persone?

"Anche se sono qui da un po’ di tempo, questo tipo di partite non le avevo mai giocate in casa: ero sceso in campo a Parma, ma mai col Modena in casa e neanche fuori. È stato incredibile, quello che c’era attorno poteva distrarmi e mi sono un po’ isolato, ma sentivo che sarebbe andato tutto bene".

È in scadenza di contratto: a quando il rinnovo?

"Io spero di restare, la Reggiana per me è sempre la prima scelta".

Un pensierino ai playoff?

"L’obbiettivo era arrivare alle ultime due senza pensieri, adesso quello che viene in più è tutto guadagnato. Sarà bellissimo in ogni caso, lo stadio di Genova è stupendo".

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