"Licenziato dal datore di lavoro perché vuole diventare donna"

La Cgil all’attacco: "Pronti a fare causa all’azienda"

Daniel Petrarulo ha scelto di trasformarsi da donna a uomo e sogna di sfondare come cantante

Daniel Petrarulo ha scelto di trasformarsi da donna a uomo e sogna di sfondare come cantante

Rimini, 8 marzo 2015 - Fino a quando ha continuato a vestirsi e a comportarsi da uomo, nessun problema. Quando però ha cominciato a sottoporsi alle cure per diventare donna, e ha svelato al titolare e ai colleghi che voleva cambiare sesso, è cambiato tutto. E qualche giorno fa Giovanna (il nome è di fantasia) si è ritrovata «licenziata, dall’oggi al domani, con un pretesto». Il caso è finito sul tavolo dell’Arcigay di Rimini, e della vicenda se ne sta occupando ora anche l’ufficio vertenze della Cgil, dove la ragazza si è presentata perché intenzionata a impugnare il licenziamento. Una storia amara, così lontana da quella di Daniel Petrarulo (nella foto), che ha scelto di trasformarsi da donna a uomo e ora sogna di sfondare come cantante col programma tivù The voice.

Si può parlare, nella vicenda di Giovanna, di un vero e proprio caso di discriminazione?

«L’azienda per cui lavorava, un’attività commerciale, per licenziarla ha addotto un motivo che a nostro giudizio è un pretesto – conferma Silvia Zoli, dall’ufficio vertenze della Cgil – Ma per come abbiamo appreso noi i fatti, il licenziamento è stato in realtà determinato dalla scelta di Giovanna di svelare le sue vere intenzioni. E andremo fino in fondo a questa storia».

Da quanto tempo Giovanna si sottopone alle cure per diventare una donna?

«Da tre anni. Ma sul luogo di lavoro ha sempre mantenuto l’aspetto da uomo. Solo negli ultimi mesi, quando le sue fattezze cominciavano a rivelare il suo cambiamento, Giovanna ha deciso di confessare al titolare che stava seguendo le terapie per diventare una donna, e che di lì a poco si sarebbe anche sottoposta ai primi interventi chirurgici».

Da lì sono iniziati per lei i problemi?

«Purtroppo sì. Giovanna ha continuato ad andare al lavoro vestita da uomo, mentre fuori si vestiva e si comportava come si sente: una donna. Ma il titolare e i colleghi hanno iniziato progressivamente a emarginarla. Fino a quando, alcuni giorni fa, alla fine di febbraio, è stata licenziata».

Sarebbe il primo episodio del genere a Rimini?

«Tra quelli che ci sono capitati assolutamente sì. Abbiamo avuto alcuni transessuali ai nostri uffici, ma i problemi erano altri. Non ci era mai capitata una vicenda del genere. Se venissero confermati i sospetti, siamo di fronte a un fatto molto grave. Perché Giovanna ha cambiato il suo sesso, non la sua professionalità e serietà sul lavoro. E ora sta soffrendo molto per il trattamento subito».

Ha avuto anche qualche ripensamento se proseguire con interventi e cure?

«No, ma ora trovandosi disoccupata dovrà rinviare gli interventi. Senza uno stipendio, non può più permetterseli».