ANDREA SPINELLI
Cosa Fare

Raf e Tozzi in concerto a Rimini, ecco la gente di mare che fa sognare

Lo show rinviato a causa di una faringite. Ecco quando

Raf e Umberto Tozzi insieme in concerto

Rimini, 28 aprile 2019 - Trent'anni, un giorno. O quasi. Torna la premiata ditta Raf & Umberto Tozzi, un sodalizio che già di suo sa d’estate, di notti in discoteca e di trionfi al Festivalbar. «L’avevo perso un po’ di vista, così, quando ci siamo ritrovati, l’ho subito ‘ammanettato’» scherza l’autore di Gloria, pronto al via del tour che vede la coppia d’oro e di platino della canzone italiana debuttare martedì prossimo all’Rds Stadium di Rimini (concerto poi rinviato: ecco a quando). «E’ accaduto tutto la sera della celebrazione dei quarant’anni di ‘Ti amo’ all’Arena di Verona» ribatte Raf, che oltre ad incidere con l’amico il duetto ‘Come una danza’ ha dato alle stampe per Natale il cofanetto ‘Raf Tozzi’ con 34 hit dell’uno e dell’altro.

Cosa vi unisce?

Raf: «Un legame affettivo reale, concreto, visto siamo stati per anni vicini di casa e lui ha visto crescere i miei figli, mentre io i suoi. E poi ci sono le canzoni, grandissime».

Tozzi: «Lui mi ha sempre fatto sognare con le sue. E poi penso che il pubblico apprezzi vedere sul palco due artisti con due storie diverse e partecipando affettivamente al repertorio dell’uno e dell’altro. D’incontri come il nostro ce ne dovrebbero essere di più».

A giudicare dai tour di Facchinetti e Fogli, Shapiro e Vandelli, Pausini e Antonacci, il momento sembra propizio…

Raf: «Di accoppiate ce ne sono tante ma penso che la nostra si porti così tanto vissuto sulle spalle da risultare unica; gl’inizi a casa di Giancarlo Bigazzi, la vittoria di Sanremo di ‘Si può dare di più’, il terzo posto all’Eurovision con ‘Gente di mare’. Ricordo che agli inizi facevo ascoltare a Umberto le mie nuove canzoni in auto, posteggiati nel parcheggio di fianco a casa mia».

Percorsi simili.

Raf: «Suonavamo entrambi in delle band e nessuno dei due si sarebbe sognato di diventare cantante pop».

Tozzi: «Pensavo che i miei dischi non avrebbero passato la frontiera di Chiasso e invece… Noi che facciamo questo fortunato mestiere l’impegno ce lo mettiamo tutto, ma il successo è imprevedibile. A volte gioca pure la casualità. Basta pensare che Laura Branigan scelse ‘Gloria’ come riempitivo del suo album, e i dee jay americani iniziarono a programmarla al posto di ‘All night with me’, che invece era il singolo scelto dalla casa discografica, trasformandola in una grande hit internazionale».

Come andò con ‘Si può dare di più’?

Raf: «Quel pezzo parte da un mio provino che Caterina Caselli voleva trasformare nella risposta italiana a ‘We are the world’, ma qui da noi, al contrario che in America o in Inghilterra, non si realizzarono le condizioni necessarie ad un’operazione del genere, così Bigazzi, che aveva scritto il testo, pensò a Sanremo. Io che venivo da un successo in inglese come ‘Self control’, non me la sentii di andare al Festival e il mio posto assieme ad Umberto e a Morandi fu preso da Ruggeri».

Però all’Eurovision andò.

Raf: «Non sapevo se andare negli Stati Uniti a cercare fortuna come autore o diventare cantante pop. Dissi di no a ‘Si può dare di più’ per questo. Poi, però, accettai di cantare ‘Gente di mare’ e quindi la decisione fu rimandata solo di tre mesi».

Tozzi: «Fui io a convincerlo a cantare in italiano».