Un’aggressione grave. Che poteva costare la vita al suo compagno di classe. Ecco perché la Procura del tribunale dei minori di Bologna ha chiesto il giudizio immediato per il 15enne che, lo scorso febbraio, ha accoltellato un compagno di classe durante la lezione all’istituto ’Alberti’. Il giovanissimo aggressore, espulso dalla scuola pochi giorni dopo l’episodio, molto presto dovrà difendersi in un’aula di tribunale. Per lui l’accusa è di lesioni personali aggravate.
La sua vittima porta ancora i segni dell’aggressione. Il ragazzo ferito (che ha 14 anni, uno in meno del compagno) è tuttora seguito dai sanitari, sia per le conseguenze fisiche per quelle psicologiche, anche se sono passati quasi 6 mesi. Nei primi giorni dopo il grave episodio si era parlato spesso di bullismo, subito sia dall’aggressore sia dalla vittima (a opera di altri ragazzi). Ma quello che Marco e Monica Lunedei, gli avvocati del ragazzino ferito, tenteranno di dimostrare in aula, è che il bullismo in questa brutta storia non c’entra nulla. C’erano stati, questo sì, alcuni screzi tra i due ragazzi prima dell’aggressione, ma nulla che potesse apparentemente scatenare una simile reazione.
La data per l’inizio del processo contro il 15enne, difeso dall’avvocato Darien Levani, deve essere ancora fissata. Ma nel frattempo gli avvocati del giovane aggredito hanno già affidato l’incarico a consulente di fiducia per la perizia medico-legale. Perizia che servirà a valutare tutti i danni, sia fisici che morali, riportati dal ragazzo. Che dopo l’aggressione subita a scuola, è rimasto a lungo ricoverato all’ospedale ’Bufalini’ di Cesena, dov’è stato sottoposto a un intervento chirurgico. La famiglia del ragazzo è intenzionata a chiedere un risarcimento per i danni. "Presenteremo la richiesta nel procedimento civile – confermano i legali – una volta concluso il processo penale".