ANDREA OLIVA
Cronaca

Addio a Minarini: dipinse Rimini. Il pittore scomparso a 87 anni: "Un artista unico e generoso"

Il 9 febbraio si era conclusa la mostra personale al Museo della città per i 60 anni dalle prima esposizione. Le sue opere erano inconfondibili: il blu ricorrente del mare e quei murales nel borgo San Giuliano.

Il 9 febbraio si era conclusa la mostra personale al Museo della città per i 60 anni dalle prima esposizione. Le sue opere erano inconfondibili: il blu ricorrente del mare e quei murales nel borgo San Giuliano.

Il 9 febbraio si era conclusa la mostra personale al Museo della città per i 60 anni dalle prima esposizione. Le sue opere erano inconfondibili: il blu ricorrente del mare e quei murales nel borgo San Giuliano.

"Quando iniziavo a scarabocchiare dimenticavo tutto quello che avveniva attorno". Quella mano raccontava e fissava sulla tela paesaggi, colori, scorci che rendevano spazio e libertà. Erano i quadri di Maurizio Minarini. Il pittore di Rimini si è spento nella giornata di martedì all’età di 87 anni. "Dipingere mi libera – ripeteva spesso – È un grande dono, che mi ha sempre aiutato a fuggire dalle difficoltà della vita, evitando di prendere medicine. È Ed è stata, la mia personale valvola di sfogo...". Menarini amava la montagna, ma a rimanere impressi ai riminesi sono stati i quadri che parlavano del mare, della sua vastità e calma. Tele nate da ‘scarabocchi’ che tanti riminesi (e non solo) custodiscono gelosamente nelle proprie case. Ma la sua arte è visibile a tutti, basta camminare nei lunghi corridoi dell’ospedale Infermi a cui donò diverse opere. La scomparsa arriva a meno di 10 giorni dalla mostra personale Il senso del tempo allestita al Museo della città (e conclusasi il 9 febbraio) per festeggiare 60 anni dalla prima esposizione.

"Le opere di Minarini sono inconfondibili – sottolinea l’assessore alla cultura Michele Lari – L’essenziale che attraverso i colori diventa quasi sospensione del tempo e sereno mistero, nulla di incombente ma il mare calmo dell’eternità. La ‘sua’ Rimini è nei paesaggi, in quelle marine che sembrano quasi in attesa, ma senza affanni". Minarini aveva affidato la sua arte anche ai muri di Borgo San Giuliano. "Era come se la sua tecnica, il preciso controllo del segno e del pennello – riprende l’assessore – avessero il compito di ricondurre quella passione infinita, quello ‘sfogo’, nell’alveo di un respiro intimo. Anche nell’ultima mostra al Museo della Città, così come nelle tante esposizioni precedenti o nei murales di Borgo San Giuliano, questo raffinato e prosciugato ‘senso del tempo’ emerge in ogni dipinto, in ogni cenno cromatico, mai prescindendo dall’adorato colore blu. La città di Rimini è grata a Maurizio Minarini ed è orgogliosa di aver fatto parte della sua straordinaria avventura di vita".

La sua prima importante esposizione di opere avvenne nel lontano 1964, nella sala delle Colonne. La sua formazione era stata affidata ai numeri più che all’arte. Si era diplomato ragioniere nel 1961. Poco dopo era stato assunto in banca, dove ha lavorato per 35 anni. Suoi i murales a borgo San Giuliano e tanti quadri donati all’ospedale. Minarini, sposato con tre figli, mancherà a tanti riminesi.

Andrea Oliva