
Le operazioni di salvataggio in mare (. foto Migliorini
Brutta disavventura per due pescatori riminesi, coinvolti nel naufragio della loro imbarcazione, avvenuto ieri verso le 11.30 nel tratto di mare antistante il porto. Il peschereccio ‘Faber’ ha cominciato rapidamente ad imbarcare acqua, probabilmente a causa di una falla, e le persone che si trovavano a bordo non hanno potuto far altro che lanciare un Sos che messo immediatamente in moto la macchina dei soccorsi. Una motovedetta della Guardia costiera è accorsa rapidamente nel punto indicato. Nel frattempo i due naufraghi sono riusciti a mettersi in salvo salendo a bordo di un secondo peschereccio che si trovava a passare di lì.
Sono stati momenti di tensione e paura, ma per fortuna i pescatori sono tornati a terra sani e salvi e in buone condizioni di salute, solo con con un grandissimo spavento. Quando è scattato l’allarme, il ‘Faber’ stava facendo rientro in porto dopo essere stato al largo a recuperare le nasse per la pesca. Improvvisamente, all’incirca all’altezza del Rockisland, gli occupanti si sono accorti che il natante stava imbarcando acqua rapidamente, tanto che nel giro di pochi minuti i motori si sono spenti. Una situazione determinata forse da una falla, anche se saranno ora gli accertamenti a determinare con precisione la causa dell’incidente. I pescatori, compresa la gravità della situazione e che non sarebbero riusciti a rientrare in porto da soli, hanno diramato un Sos che ha fatto scattare l’intervento della Guardia costiera, uscita in mare con la sua motovedetta. Per fortuna gli occupanti del ‘Faber’ si sono imbattuti proprio in quel momento in dei colleghi che come loro stavano facendo rotta verso il porto. L’imbarcazione si è accostata al ‘Faber’ e i naufraghi sono quindi saliti a bordo scampando al pericolo del peschereccio che si stava rapidamente inabissando. A quel punto sono stati accompagnati a riva. La barca, invece, è rimasta bloccata nel tratto di mare antistante il porto, adagiata su un fianco.
La Capitaneria di porto ha attivato le procedure per la rimozione del relitto. I sommozzatori si occuperanno di imbragare lo scafo per poi riportarlo sulla linea di galleggiamento. A quel punto si tenterà di intervenire localizzando il guasto o la falla per rimettere in funzione il peschereccio e consentirgli di raggiungere autonomamente l’approdo. Già ieri i militari della Guardia costiera avevano messo in moto le operazioni, anche se al momento non è possibile quantificare il tempo necessario al completamento del recupero. Il tutto dovrebbe comunque concludersi rapidamente.
Lorenzo Muccioli