Rimini, al lavoro senza pass: interviene la Polizia

Controlli sul certificato verde, tensioni e presidi in alcune grandi aziende. Decine di dipendenti rimandati a casa

Una manifestazione contro il Green pass (Archivio)

Una manifestazione contro il Green pass (Archivio)

Quanti siano già stati i lavoratori riminesi rimasti forzatamente a casa, perché sprovvisti del Green pass, nessuno ancora può saperlo. Ma sono stati tanti. E fin da venerdì, primo giorno in cui è scattato l’obbligo del pass nei luoghi di lavoro, i controlli sono stati serrati. In alcuni casi le aziende hanno chiesto aiuto alle forze dell’ordine per sedare gli animi, in altri le verifiche non hanno creato problemi e i lavoratori sono tornati a casa senza che fosse necessario chiamare polizia e carabinieri. La maggior parte dei controlli è avvenuta venerdì, e in alcune aziende i lavoratori contrari al Green pass, pur sapendo che non sarebbero stati ammessi se non avessero fatto almeno un tampone prima, si sono presentati comunque per poi organizzare presidi con tanto di cartelli e striscioni davanti agli stabilimenti. Molti di loro poi si sono diretti in piazza Cavour, per partecipare alla manifestazione contro il Green pass organizzata dal Movimento 3V (il partito di riferimento dei No vax) e da varie associazioni. D’altra parte, nei giorni precedenti, sui social e sulle chat di Telegram c’era stato l’invito a presentarsi comunque sul posto di lavoro, per dare un segnale. Non solo. C’è stato chi ha pubblicato le foto delle proteste davanti alle aziende "per dare una testimonianza del nostro dissenso". Molti irriducibili hanno scelto di andare al lavoro consapevoli che non li avrebbero fatti entrare. Sul fronte dei contagi, ieri sono stati segnalati 35 casi, di cui 14 asintomatici. Hanno fatto il tampone solo 3 per sintomi, 25 perché familiari e amici di contagiati già noti, 4 per test di categoria e 3 al rientro dall’estero. Non ci sono stati decessi e nelle ultime ore altri 4 riminesi sono guariti.