REDAZIONE RIMINI

Albergo da incubo Pugno duro dei vigili

Condizioni igieniche pietose. Nelle camere mancava. persino l’acqua corrente. Eseguita l’ordinanza

Cala il sipario su un altro albergo da incubo. Dopo l’hotel Gobbi, finito nell’occhio del ciclone a causa delle centinaia di turisti vittime di truffa e chiuso dal Comune di Rimini a seguito delle numerose violazioni in materia anti-incendio e sotto il profilo amministrativo, ieri è stata la volta dell’hotel Emanuela, nella zona Lagomaggio. Quest’ultimo è stato destinatario dell’ennesima ordinanza di chiusura emessa da Palazzo Garampi. Nella struttura di via Sanremo, hanno scoperto gli agenti della polizia locale durante un sopralluogo, addirittura mancava l’acqua corrente e le condizioni sanitarie al momento dei controlli sono risultate letteralmente pietose. Il proprietario, Gianluca Cesarini, si è difeso sostenendo di essere stato "raggirato da un collaboratore". Venerdì mattina gli ospiti (in tutto 36) sono stati sgomberati. Ieri mattina la polizia locale è tornata sul posto, accompagnata da personale dell’Ausl, per verificare il rispetto dell’ordinanza contingibile ed urgente firmata dal sindaco. La struttura non ospitava turisti, ma operava come residence ospitando in particolare lavoratori stagionali. Gli agenti hanno verificato l’ottemperanza, da parte del proprietario, alle disposizioni dell’amministrazione comunale. All’interno della struttura non c’era più nessuno, né ospiti né personale. Sono stati così posti sigilli e lucchetti.

Altri hotel in questi giorni sono finiti nel mirino di Comune, Ausl e forze dell’ordine. Uno di questi, un albergo di Torre Pedrera chiuso da anni, ha riaperto improvvisamente ad inizio agosto. La polizia locale e gli ispettori dell’Ausl sono andati a verificare una prima volta, e hanno rilevato varie violazioni. Le forze dell’ordine sono tornate un’altra volta, pochi giorni fa, e hanno scoperto che nell’albergo soggiornavano vari lavoratori stagionali, dipendenti di altri hotel, che venivano ospitati senza nemmeno essere registrati dai gestori. Anche questa struttura ha ora i giorni contati.

Nel frattempo proseguono le indagini sul conto del maxi - raggiro messo in piedi negli ultimi mesi attorno all’hotel Gobbi di Marebello, balzato all’onore delle cronache nazionali per le centinaia di segnalazioni di clienti ‘bidonati’. Per il momento l’uinica persona iscritta nel registro degli indagati è Marco Giordano, il torinese di 33 anni che a maggio aveva rilevato la gestione della struttura. Il titolare ha dichiarato di essere "un semplice prestanome" e di essere a sua volta "vittima di truffa".