
Una campagna della polizia per contrastare la violenza contro le donne
Rimini, 23 dicembre 2024 – Si è presentato all'improvviso fuori dal bar in cui la sua ex fidanzata stava trascorrendo la serata con gli amici, con un coltello a serramanico nascosto nella tasca del giubbotto.
"Finalmente ti ho trovato". Una frase che ha fatto gelare il sangue nelle vene di una donna riminese, che è corsa a rintanarsi all'interno del locale per sfuggire alle grinfie dell'ex compagno stalker. Quest'ultimo, un sammarinese di 32 anni, costretto ad allontanarsi dal bar vista anche la presenza degli amici della donna, è stato alla fine arrestato dagli agenti della polizia di Stato, dopo una chiamata in lacrime fatta dalla vittima al centralino della questura.
Le Volanti si sono precipitate nella zona di via Marecchiese, tra Spadarolo e Villaggio Azzurro, nella tarda serata di domenica, e hanno arrestato il 32enne, dopo averlo sorpreso all'interno della sua macchina, parcheggiata a poca distanza dal bar. Con sé aveva un coltello con una lama di 22 centimetri.
Al momento il sammarinese, difeso dall'avvocato Leanne Arceci, si trova in carcere ai 'Casetti' in attesa dell'udienza di convalida, accusato di atti persecutori e denunciato per il porto abusivo del coltello.
Un episodio, quello di domenica, giunto al culmine di lunga persecuzione, che sarebbe stata messa in atto dall'uomo per mesi e mesi, tra pedinamenti, appostamenti, raffiche di messaggi e telefonate che sono valse l'apertura di un fascicolo per stalking. Anche il tribunale San Marino, nel luglio scorso, aveva emesso a suo carico un divieto di avvicinamento. Divieto che sarebbe stato però violato in varie occasioni, specialmente quando la vittima si recava al lavoro, e al quale si è aggiunta una successiva denuncia.
La relazione, tra i due, era terminata ad aprile, quando lei - stanca di avere a che fare con un uomo che aveva l'abitudine di assumere stupefacenti - aveva deciso di chiudere lì quella storia. Il 32enne sammarinese non ha però accettato il fatto di essere stato messo da parte e da quel momento in poi avrebbe incominciato a perseguitarla in ogni modo possibile.
Anzitutto, tempestandola di telefonate - anche attraverso numeri privati - e creando una serie di profili falsi per contattarla su vari social network. Il tutto accompagnato, molto spesso, da insulti, accuse, minacce e la pretesa di ricucire i rapporti e tornare nuovamente insieme. Un'escalation che ha trasformato la vita della riminese in un vero e proprio inferno.
Nonostante il divieto di avvicinamento impostogli dal tribunale di San Marino, il 32enne era passato dalle parole ai fatti, appostandosi fuori dall'abitazione della donna e, in un'occasione, infilandosi addirittura dentro la sua macchina strappandole il telefono dalle mani. Nei confronti del 32enne la Procura di Rimini ha chiesto l'applicazione della custodia cautelare in carcere.