
L’ex sindaco Imola spiega perché si battè per lasciare alla villa il nome del Duce e oggi è favorevole alla revoca della cittadinanza
"Revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini è un atto che oggi va fatto". A dirlo è Daniele Imola, colui che una ventina di anni fa si batté contro un’agguerrita sinistra, per riqualificare Villa Mussolini lasciandole il suo nome. E che oggi è favorevole alla cancellazione il nome del Duce dalla lista dei cittadini onorari.
Imola, non appare un controsenso battersi per Villa Mussolini, e volere revocare la cittadinanza onoraria?
"No. Credo che oggi ci sia la necessità di fissare principi definiti. Stiamo assistendo a movimenti lenti e sottotraccia, ma significativi che minano i principi di questo Paese. Ai tempi del dibattito sul recupero di Villa Mussolini, la situazione era ben diversa".
Perché?
"Non c’era questo clima nel Paese. Ricordo ancora quando portai sottobraccio Romano Mussolini nel giorno dell’inaugurazione della villa".
Cosa provò?
"Ero orgoglioso perché ritenevo quella battaglia e il momento condiviso con Romano Mussolini la bellezza della nostra democrazia".
Cos’è cambiato da allora?
"I principi democratici alla base del Paese cominciano sottilmente a essere messi in discussione. Oggi serve rigore nel fissarli".
Revocando la cittadinanza a Mussolini?
"Villa Mussolini rappresenta la storia di Riccione. Giustamente la storia non si cancella. Ma la cittadinanza è un atto storico, ma riferito alla persona. Non è un luogo, ma una figura che non la merita affatto".
Perché non la revocò vent’anni fa?
"Sinceramene non lo sapevo e non emerse mai nelle discussioni".
Cosa si aspetta dai consiglieri comunali?
"Io mi rivolgo anche a quelli dell’opposizione. Ritengo che sarebbe un bel gesto se si esprimessero per la revoca. Vorrei ricordare che se oggi siedono in quel consiglio lo devono a chi combatté e ci liberò dal fascismo per poi fondare la Repubblica".
Dovrà spiegarlo anche agli alleati del Pd, poco propensi a votare la revoca.
"Mi rivolgo anche a loro. Non vorrei che un’eventuale bocciatura della revoca finisse per far vedere in Riccione un luogo dove possano ritrovarsi i nostalgici di quel periodo storico".
Andrea Oliva