ANDREA OLIVA
Cronaca

Rimini, biglietti del bus timbrati al contrario. Maxi multa ai turisti

Famiglia ‘alleggerita’ di 270 euro

Controlli sul bus (Zani)

Rimini, 10 agosto 2019 - «Non accetto come siamo stati trattati». Miroslav Urdas è arrivato pochi giorni fa dalla Germania, in vacanza con moglie e i due figli. Tutto bello, tranquillo, caldo e assolato come la spiaggia dove si trovano, il bagno 119-120 a Rimini. Ma da giovedì mattina la vacanza della famiglia Urdas non è più così spensierata. Miroslav con moglie e figli è entrato a far parte dell’ormai nutrito gruppo di turisti che negli ultimi anni è stato multato dai controllori che agiscono sui bus di Start Romagna. «Avevamo comprato i biglietti al Tabacchi perché volevamo fare un giro in centro a Rimini» racconta Urdas.

Giovedì mattina attendono alla fermata l’autobus della linea 11, salgono e si godono il tragitto per arrivare in centro. Ma prima di sedersi, Miroslav prende i biglietto e lo inserisce nella macchina obliteratrice, ne segue il suono, poi cerca un posto. Come lui fa il resto della famiglia. Tutto normale, fino a quando entrano i controllori. Sono in diversi, chiedono i biglietti e a qual punto storcono il naso.

«Ci hanno detto - ha raccontato il padre di famiglia - che i biglietti erano stati timbrati al contrario e non andavano bene, ma erano comunque biglietti ed erano stati timbrati». Urdas non riesce a capire dove sia il problema, ma i controllori gli presentano il conto, anzi la mazzata, circa 270 euro. E a quel punto per il turista la cosa diventa una questione personale. In un attimo la famiglia è stata alleggerita di poco meno di 270 mettendo assieme le quattro sanzioni. Di fatto sono soldi che vengono sottratti alle attività che una qualsiasi famiglia in vacanza può svolgere a Rimini. Un taglio a extra, ristoranti e così via. Per di più a Urdas viene chiesto di pagare subito.

Parlando in tedesco la comunicazione con i controllori stenta, ma il padre paga e la chiude lì, ma sotto sotto si rode il fegato. Anche il bagnino, il giorno successivo, si accorge che qualcosa non va. E mentre la figlia prende il sole e dice che a Rimini si sta bene e le piacerebbe tornare una volta terminata la vacanza, per il padre il trattamento ricevuto non è giustificabile, in altre parole se l’è legata al dito e allo stesso bagnino confida di non avere accettato il fatto di essere trattato come una persone che aveva commesso chissà quale reato sentendosi chiedere, e subito, una cifra per nulla indifferente. Se la famiglia Urdas tornerà a Rimini è tutto da vedersi, «vedremo» dice. Di certo non è l’unica in questi ultimi anni ad avere protestato per il trattamento ricevuto sui bus di Start Romagna dopo l’incontro e le sanzioni subite dai controllori.

In tempi recenti anche mamme in vacanza a Riccione hanno protestato e fatto ricorso per la sanzione fatta ai propri figli sul bus che li riportava da Aquafan. Per i ragazzi la macchinetta non funzionava, per Start andava tutto bene. Anche in quel caso 65 euro testa. In più la protesta del sindaco Renata Tosi per la quale il comportamento dei controllori «aveva offuscato la tradizionale ospitalità del sistema Romagna, oltre ad aver rovinato irrimediabilmente la vacanza di questi giovani turisti».