REDAZIONE RIMINI

Caffè, abolito il prezzo di Stato. Accolte le richieste dei baristi

Via libera al decreto. Tra le novità anche la class action: "Uno strumento per perseguire chi truffa"

A San Marino i baristi potranno decidere in autonomia il prezzo del caffè

A San Marino i baristi potranno decidere in autonomia il prezzo del caffè

"È un provvedimento che abbiamo voluto per una migliore tutela del consumatore, ma anche degli operatori economici che lavorano onestamente. Un elemento molto interessante è la class action. Con questo strumento si va a perseguire chi truffa. È uno strumento concreto ed efficace anche per la tutela di chi lavora bene". Ma in quel decreto, ’raccontato’ da Carlotta Andruccioli di Domani Motus Liberi in Consiglio grande e generale, e poi ratificato all’unanimità con 35 voti, c’è anche un emendamento del governo che rende effettiva, a partire dalla data di approvazione del decreto delegato anzichè dal primo giorno del prossimo anno, l’abrogazione della Commissione Prezzi. E, quindi, di quel ’listino caffetteria’ imposto a bar, ristoranti e alberghi, di cui si è discusso tanto negli anni e nelle settimane scorse. Listino che, in sostanza, uniformava i prezzi di caffè, cappuccini e acqua e tanto criticato, da anni, dalle associazioni di categoria, Usot in testa. Al posto della Commissione Prezzi, ora, ci sarà un’Autorità di vigilanza autonoma e indipendente che potrà comminare, in caso di violazioni, sanzioni fino a 30.000 euro. "Si è trovato un punto di equilibrio su un argomento di fondamentale importanza legato alla tutela dei consumatori – commenta il segretario di Stato all’Industria, Rossano Fabbri – È un grande passo in avanti anche per quanto attiene il recepimento delle normative sovranazionali".

Il decreto ‘Disposizioni in materia di consumo’, chiesto a gran voce dalle Assoconsumatori del Titano, introduce principi generali di tutela del consumo e ha lo scopo di uniformare l’impianto normativo di San Marino alla normativa europea in materia e delinea le funzioni dell’Autorità di vigilanza dei consumatori. Respinti gli emendamenti proposti da Rete. "È un decreto – dice Emanuele Santi del movimento civico – che la Repubblica attendeva da tanto tempo. I nostri emendamenti andavano nella direzione di inserire due elementi fondamentali. Il primo riguardava le informazioni per le vendite online e relativi controlli nel segno della trasparenza. Il secondo elemento riguardava quelle che vengono definite azioni ingannevoli". "Gli emendamenti di Rete sono comunque un arricchimento – dice in aula il Segretario Fabbri – che non mancherò di tenere in considerazione, ma sono argomenti oggetto di delega all’articolo 32. Una delega che è attribuita a questa Segreteria e vorrei affrontarla una volta insediata l’autorità".